domenica 31 maggio 2020

Partendo dal centro...


Ogni cosa infatti in natura nasce e si sviluppa partendo sempre dal centro, per cui dovremmo imparare a diventare adulti da ciò che di più prezioso e grande ci portiamo dentro, senza il bisogno di riferirsi continuamente a modelli, norme e comandamenti esterni.

Paolo Squizzato

sabato 30 maggio 2020

L'inferno




L’inferno è non amare più.


Georges Bernanos (1888-1048), scrittore francese.

venerdì 29 maggio 2020

Lo spazio dell'altro (D.Cristiano Mauri)



La prima testimonianza cristiana è lasciare all’altro lo spazio per essere quel che è. «Altro», appunto. Facendo proprio di quello una ragione d’amore.

Don Cristiano MauriLo spazio dell’altro, Commento a Gv 15,18, 28 maggio ’20.

giovedì 28 maggio 2020

La piramide più alta





Un bambino sulle spalle di suo padre: nessuna piramide o colonna dell’antichità è più alta.

Fabrizio Caramagna, aforista italiano.

mercoledì 27 maggio 2020

Il vaso


L'argilla è necessaria per modellare un vaso. 
Ma il suo uso dipende dal vuoto interno che si riesce a creare.

Lao Tzu, filosofo e scrittore cinese del I secolo d.c. 

martedì 26 maggio 2020

La stessa direzione


Amare non è guardarsi l’un l’altro, 
ma guardare insieme nella stessa direzione. 

                         Antoine de Saint-Exupery

lunedì 25 maggio 2020

La compassione è universale

Condividere la sofferenza degli altri significa rifiutare di considerare una sofferenza come un fatto indifferente e un vivente come una cosa, un oggetto. Ecco perché, nel suo principio, la compassione è universale.

André Comte-Sponville (1952), filosofo francese.

sabato 23 maggio 2020

Se creo qualcosa...


Se creo qualcosa usando il cuore, molto facilmente funzionerà; 
se invece uso la testa sarà molto difficile.
                                        Marc Chagall

venerdì 22 maggio 2020

Lo spazio dell'uomo

L'uomo deve rendersi conto che occupa nel creato uno spazio infinitamente piccolo e che nessuna delle sue invenzioni estetiche può competere con un minerale, un insetto o un fiore. Un uccello, uno scarabeo o una farfalla meritano la stessa fervida attenzione di un quadro di Tiziano o del Tintoretto, ma noi abbiamo dimenticato come guardare.

Claude Lévi-Strauss (1908-2009), antropologo e psicologo francese. 

giovedì 21 maggio 2020

I fatti


I fatti non cessano di esistere solo perché noi li ignoriamo.  
Aldous Huxley (1894-1963), scrittore britannico.

mercoledì 20 maggio 2020

Meglio accendere una lampada




È meglio accendere una lampada, che maledire l'oscurità.


Lao Tzu, filosofo e scrittore cinese del I secolo d.c. 

martedì 19 maggio 2020

Ezio Bosso

È morto il 15 maggio scorso Ezio Bosso, compositore e direttore d'orchestra italiano. 
La gente lo scopre, ricorda le sue parole, si stupisce della sua grandezza: era autentico. 




lunedì 18 maggio 2020

Paura di sprecarsi




Credo che sia soprattutto la paura di sprecarsi a sottrarre alle persone le loro forze migliori.


Etty Hillesum (1914 – 1943), scrittrice olandese, dal Diario

domenica 17 maggio 2020

La conoscenza



La conoscenza è una navigazione in un oceano di incertezze attraverso arcipelaghi di certezze.

Edgar Morin, filosofo e sociologo francese

sabato 16 maggio 2020

Ad ogni orrore





A ogni nuovo crimine o orrore dovremo opporre un nuovo pezzetto di amore e di bontà che avremo conquistato in noi stessi. 

Etty Hillesum

venerdì 15 maggio 2020

Tutto ciò che so...

Quando studiavo letteratura russa, mi aveva molto colpito, anche se non la comprendevo del tutto, la frase di Tolstoj che ho scelto. 
Ora sono passati molti anni, alcuni decenni, e di quella frase posso dire la forza del suo significato. 

Tutto, tutto ciò che so, lo so solo perché amo. 

Lev Tolstoj (1828-1910), scrittore e filosofo russo. 

giovedì 14 maggio 2020

Dov'è Dio?



Suscita molto entusiasmo l'idea che Dio sia presente nell'universo, ma con questa idea si intende generalmente indicare la sua presenza nello spazio anziché nel tempo, nella natura anziché nella storia: come se Egli fosse una cosa e non uno Spirito.

Abraham Joshua Heschel (1907-1972), rabbino polacco naturalizzato statunitense

mercoledì 13 maggio 2020

Vergine Madre


Vergine Madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d’etterno consiglio,
tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti sì, che ‘l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l’amore,
per lo cui caldo ne l’etterna pace
così è germinato questo fiore.


Dante Alighieri, Paradiso, Canto 33.

martedì 12 maggio 2020

Un eterno ricominciare

(La vita cristiana è) un andare di inizio in inizio attraverso inizi che non hanno mai fine.

                                          Gregorio di Nissa (IV sec.) 

lunedì 11 maggio 2020

Le giuste domande

La mente scientifica non fornisce tanto le risposte giuste quanto le giuste domande.

Claude Lévi-Strauss (1908-2009), antropologo e psicologo francese. 

domenica 10 maggio 2020

La vera perfezione



La vera perfezione dell’uomo non sta in ciò che l’uomo ha, ma in ciò che l’uomo è.

Oscar Wilde (1854-1900), poeta, scrittore drammaturgo britannico 

sabato 9 maggio 2020

La conoscenza

Identificarsi con le proprie spinte emotive
non è conoscenza.
Conoscenza è coscienza di sé 
svegliata da un "tu" assoluto.

Dal diario, marzo 2001. 

venerdì 8 maggio 2020

Non si gloria e viene esaltato



Non si mette in mostra e perciò risplende. 
Non si afferma e perciò si manifesta. 
Non si vanta e perciò gli viene dato merito. 
Non si gloria e perciò viene esaltato.

                                       Lao Tzu

giovedì 7 maggio 2020

La luce



La luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta.


Vangelo di Giovanni

mercoledì 6 maggio 2020

C'è musica




C’è musica classica talmente bella da diventare popolare e leggera, e c’è musica leggera talmente bella da diventare classica. 
Quando la musica è bella è bella e basta.

Andrea Bocelli

martedì 5 maggio 2020

Io non ho paura



Io non ho paura [delle minacce di morte]. Accetto il rischio, fa parte della mia vita, ormai. Sono loro che hanno paura. Altrimenti non vorrebbero uccidere una piccola donna come me.

Shirin Ebadi  (1947), avvocato e pacifista iraniana.
Citato da Umberto Veronesi, Dell'amore e del dolore delle donne, Einaudi, Torino, 2010, p. 139. 

lunedì 4 maggio 2020

Tutto ciò che accade





Non tutto ciò che accade è sic et simpliciter ‘volontà di Dio’. 
Per ogni avvenimento, anche il più infelice, passa un sentiero che porta a Dio.

Dietrich Bonhoeffer

domenica 3 maggio 2020

Gli occhi... senza errori




La cosa splendida del parlare con gli occhi è che non ci sono mai errori grammaticali. Gli sguardi sono frasi perfette.

Friedrich Adolph Sorge (1828-1906), rivoluzionario tedesco.

venerdì 1 maggio 2020

Parola di Vita - Maggio 2020

"Voi siete già puri a causa della parola che vi ho annunciato" (Gv 15,3). 

Dopo l’ultima cena con gli apostoli, Gesù esce dal Cenacolo e si incammina verso il Monte degli Ulivi. Con lui ci sono gli Undici: Giuda Iscariota se ne è già andato, e presto lo tradirà. 
È un momento drammatico e solenne. Gesù pronuncia un lungo discorso di addio, vuole dire cose importanti ai suoi, consegnare parole da non dimenticare. 
I suoi apostoli sono ebrei, che conoscono le Scritture, e ad essi ricorda un’immagine molto familiare: la pianta della vite, che nei testi sacri rappresenta il popolo ebraico, oggetto delle cure di Dio, che ne è l’agricoltore attento ed esperto. Adesso è Gesù stesso[1] che parla di sé, come della vite che trasmette la linfa vitale dell’amore del Padre ai suoi discepoli. Essi dunque devono preoccuparsi soprattutto di restare uniti a lui. 
"Voi siete già puri a causa della parola che vi ho annunciato". 
Una strada per restare uniti a Gesù è l’accoglienza della sua Parola. Essa permette a Dio di entrare nel nostro cuore per renderlo “puro”, cioè ripulito dall’egoismo, adatto a portare frutti abbondanti e di qualità. 
Il Padre ci ama e sa meglio di noi cosa ci rende leggeri, liberi di camminare senza il peso inutile dei nostri attaccamenti, dei giudizi negativi, della ricerca affannosa del nostro tornaconto, dell’illusione di tenere tutto e tutti sotto controllo. Nel nostro cuore ci sono anche aspirazioni e progetti positivi, che però potrebbero prendere il posto di Dio stesso e farci perdere lo slancio generoso della vita evangelica. Per questo Egli interviene nella nostra vita attraverso le circostanze, permettendo anche esperienze dolorose, dietro le quali c’è sempre il suo sguardo di amore. 
E il frutto saporito che il Vangelo promette a chi si lascia sfrondare dall’amore di Dio è la pienezza della gioia[2] . Una gioia speciale che fiorisce anche in mezzo alle lacrime e trabocca 
dal cuore, inondando il terreno circostante. È un piccolo anticipo di resurrezione. 
"Voi siete già puri a causa della parola che vi ho annunciato". 
La Parola vissuta ci fa uscire da noi stessi per incontrare con amore i fratelli, cominciando da quelli più vicini: nelle nostre città, in famiglia, in ogni ambiente di vita. È un’amicizia che si fa rete di rapporti positivi, puntando alla realizzazione del comandamento dell’amore reciproco, che costruisce la fraternità. 
Chiara Lubich, meditando questa frase del Vangelo di Giovanni, ha scritto: «Come vivere, allora, onde meritare anche noi l'elogio di Gesù? Mettendo in pratica ogni Parola di Dio, nutrendocene attimo per attimo, facendo della nostra esistenza un'opera di continua rievangelizzazione. Questo per arrivare ad avere gli stessi pensieri e sentimenti di Gesù, per riviverlo nel mondo, per mostrare ad una società, spesso invischiata nel male e nel peccato, la divina purezza, la trasparenza che dona il Vangelo. 
Durante questo mese, poi, se è possibile (e cioè se anche altri condividono le nostre intenzioni), vediamo di mettere in pratica in modo particolare quella parola che esprime il comandamento dell'amore reciproco. Per l'evangelista Giovanni, [...] infatti, c'è un legame tra la Parola di Cristo e il comandamento nuovo. Secondo lui, è nell'amore reciproco che si vive la parola con i suoi effetti di purificazione, di santità, di impeccabilità, di frutto, di vicinanza con Dio. L'individuo isolato è incapace di resistere a lungo alle sollecitazioni del mondo, mentre nell'amore vicendevole trova l'ambiente sano, capace di proteggere la sua esistenza cristiana autentica»[3] .
Letizia Magri 


[1]  Cf. Gv 15, 1-2
[2] Cf. Gv 15, 11.
[3]  C. Lubich, Parola di Vita maggio 1982, in eadem, Parole di Vita, a cura di Fabio Ciardi (Opere di Chiara Lubich 5; Città Nuova, Roma 2017), p. 237.