lunedì 30 maggio 2022

In questi giorni...

 


In questi giorni ho letto un aforisma di Elias Canetti che mi sembra attuale nella sua drammaticità: 

 

«... non c'è luogo nascosto, non c'è palmo, non c'è poro, nelle cui profondità [gli uomini] non combattono l'uno contro l'altro all'ultimo sangue».

 

Da Aforismi per Marie-Louise, Adelphi, Milano 2015, p. 11 

di Elias Canetti (1905-1994), scrittore bulgaro naturalizzato britannico.


La foto è al lago Balaton in Ungheria

martedì 24 maggio 2022

Mafia, guerra...



Il 23 maggio ’22, nell’anniversario trentennale dell’eccidio di Capaci, con la morte del magistrato Giovanni Falcone e, due mesi dopo, del collega Paolo Borsellino assieme agli uomini della loro scorta, è stato ribadito che non volevano essere supereroi ma soltanto svolgere il loro servizio senza coinvolgimenti di nessun tipo. Erano uniti da una lunga amicizia e dall’impegno di stare dalla parte di chi costruisce, non di chi usa la violenza per manifestare il proprio potere. 

Capisco che il merito dei due magistrati è stato quello di studiare e capire il sistema dei segni della mafia. Ma è stata questa la loro condanna. Sapevano troppo per continuare a servire lo Stato.

Sullo sfondo della guerra in Ucraina si evince che la logica del potere e del dominio è sempre identica, i suoi passi sono riconoscibili anche a non “specialisti”.

Mio padre ripeteva che l’erba cattiva non muore mai, come la gramigna la cui rete di radici si espande in modo invisibile e spunta dove non te l’aspetti.

Papa Francesco instancabilmente parla di pace e dice che la sua radice è dentro ciascuno di noi.   

Mafia e guerra sono grandi lezioni di storia che ci interpellano tutti.  


Foto da internet

domenica 15 maggio 2022

Come aiutare gli altri


 Un amico d’oltreoceano che mi incoraggia a scrivere sul blog, mi ha mandato una storia legata a Gandhi molto significativa. Ringrazio l’amico e faccio dono a tutti di questo racconto che fa riflettere.

 

Una volta una mamma, preoccupata per la figlia che aveva preso la brutta abitudine di abbuffarsi di dolci, si recò da Gandhi.

Lo scongiurò: "Per favore, Mahatma, parla tu con mia figlia in modo da persuaderla a smettere con questo vizio. Accetti?". Gandhi rimase un attimo in silenzio, un po' imbarazzato, poi concluse: "Riporta qui tua figlia fra tre settimane, e allora parlerò con lei, non prima". La donna se ne andò perplessa, ma senza replicare.

Tornò, come le era stato proposto, tre settimane dopo, rimorchiandosi dietro la figlia, golosa, insaziabile. Stavolta Gandhi prese in disparte la ragazza e le parlò dolcemente, con parole semplici e assai persuasive. Le prospettò gli effetti dannosi che possono causare i troppi dolci. Quindi le raccomandò una maggiore sobrietà.

La madre, allora, dopo averlo ringraziato, nell'accomiatarsi, gli domandò: "Toglimi una curiosità, Mahatma... Mi piacerebbe sapere perché non hai detto queste cose a mia figlia tre settimane fa".

"Tre settimane fa" rispose tranquillamente Gandhi, "il vizio di mangiare i dolci l'avevo anch'io!".

lunedì 9 maggio 2022

Dire ti amo...



Dire ti amo significa dire:

tu non morirai.


Gabriel Marcel (1889-1973),

filosofo, scrittore e drammaturgo francese

venerdì 6 maggio 2022

Appello alla libertà


 Fare appello allo Spirito Santo vuol dire fare appello alla libertà della coscienza perché la punta alta della coscienza è la punta alta su cui batte il raggio dello Spirito. Per questo lo zelo delle istituzioni è nel coprire tutte le punte perché non appena la coscienza si illumina si scompagina un ordine esistente e il futuro irrompe. Ecco perché le istituzioni sacre hanno perseguitato i profeti; esse li hanno temuti, a cominciare da Gesù.

Ernesto Balducci