mercoledì 9 gennaio 2013

La storia della matita



Una sostenitrice mi ha mandato come dono questa pagina di Paulo Coelho, metafora bella e indovinata sulla vita. 
   
Una nonna parla con il nipotino:
… Dipende tutto dal modo in cui guardi le cose: questa matita con cui sto scrivendo possiede cinque qualità, se riuscirai a trasporle nell'esistenza, sarai sempre una persona in pace con il mondo.

Prima qualità: puoi fare grandi cose, ma non devi mai dimenticare che esiste una Mano che guida i tuoi passi. Dio, ecco come chiamiamo questa mano! Egli deve condurti sempre verso la Sua volontà.

Seconda qualità: di tanto in tanto devo interrompere la scrittura ed usare un temperino. E' un'azione che provoca una certa sofferenza alla matita ma, alla fine, essa risulta più appuntita. Ecco perché devi imparare a sopportare alcuni dolori: ti faranno diventare un uomo migliore.

Terza qualità: il tratto della matita ci permette di usare una gomma per cancellare ciò che è sbagliato. Correggere un'azione o un comportamento non è necessariamente qualcosa di negativo: anzi, è importante per riuscire a mantenere la retta via della giustizia.

Quarta qualità: ciò che è realmente importante nella matita non è il legno o la sua forma esteriore, bensì la grafite della mina racchiusa in essa. Dunque presta sempre attenzione a quello che accade dentro di te.

Ecco la quinta qualità: essa lascia sempre un segno. Allo stesso modo tutto ciò che farai nella vita lascerà una traccia: di conseguenza impegnati per avere piena coscienza di ogni tua azione.

 Paulo Coelho,
da "Sono come il fiume che scorre. Pensieri e riflessioni 1998-2005" 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie !!! Ricordo che per un compito alla scuola elementare avevo scritto una storiella immaginandomi l'uomo primitivo che scopriva "la GRAFITE" e l'avvolgeva nel legno e inventava la matita.
La MATITA: uno strumento magico x tutti bambini del mondo, che con le matite colorate disegnano il loro piccolo mondo: gli animali, la famiglia, le loro avventure !! Con un semplice disegno spesso i bambini lasciano un SEGNO "BAMBINO", molto importante ("rivelatore") nella vita degli adulti che li accompagano nel loro cammino (i genitori, gli insegnanti, i nonni, ..).
Poi, da adulti, verrà il tempo di fare esperienza della GOMMA e del TEMPERINO.
Che ci sia una MANO c'è chi lo sa e chi dubita, c'è chi lo scopre da giovane, chi da vecchio, chi in punto di morte, chi mai.
Che ognuno di noi lascia comunque un segno, a volte in tanti lo dimentichiamo....
Proprio ieri ho letto su Città Nuova cartaceo il "pezzo" di Tanino sul "salutare gli altri".
Dire anche solo un semplice Ciao e farlo con consapevolezza è lasciare un SEGNO "ADULTO". Non farlo perchè "distratti" dalle cose del mondo o dal "proprio piccolo mondo" è perdere un'occasione...ma la MANO di Dio ci offre sempre un'altra occasione e ha pazienza e compassione verso tutti noi, MATITE più o meno consumate.

C.G.

Tanino Minuta ha detto...

Grazie, C.G.!
La storiella che hai scritto alle elementari è una favola...
Brava/o !
Riguardo al pezzo sul "Basta un ciao" anche oggi ho visto che le occasioni non mancano. Ma devo dirti che mi sono reso conto anche di quanti "ciao" non diciamo.
Stamattina sembrava che tutti si fossero svegliati per mendicare: ne ho incontrati 5 in un breve tratto di strada.
Veramente non sapevo cosa fare. Comunque con qualcuno ho cercato di parlare: drammi da prima pagina... veri o falsi. Comunque almeno un saluto si può, ma non sempre è facile.
Ciao e buon anno,
Tanino