martedì 2 marzo 2021

Parola di Vita - marzo 2021

 

“Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri” (Sal 25 [24],4)

 

Questo salmo ci presenta un uomo che si sente circondato da pericoli e minacce. Ha bisogno di trovare la strada giusta, che lo porti finalmente al sicuro. A chi chiedere aiuto?

Nella coscienza della propria fragilità, finalmente alza gli occhi e grida al Signore, al Dio di Israele, che mai ha abbandonato il suo popolo, ma anzi lo ha guidato attraverso il lungo viaggio nel deserto fino alla Terra promessa.

L’esperienza del camminare fa rinascere nel viandante la speranza, è l’occasione privilegiata di una nuova intimità con Dio, di abbandono fiducioso al Suo amore fedele, nonostante la propria infedeltà.

Nel linguaggio della Bibbia, camminare con Dio è anche una lezione di vita, è imparare a riconoscere il suo disegno di salvezza.

“Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri”.

 Spesso, dopo aver percorso le strade della nostra presunta autosufficienza, ci troviamo disorientati, confusi, più consapevoli dei nostri limiti e delle nostre mancanze. Vorremmo ritrovare la bussola della vita, e con essa il percorso verso la meta.

Questo Salmo ci dà un grande aiuto; ci spinge all’esperienza nuova o rinnovata dell’incontro personale con Dio, alla fiducia nella sua amicizia.

Ci dà il coraggio di essere docili ai suoi insegnamenti, che ci invitano costantemente ad uscire da noi stessi per seguirlo sulla via dell’amore, che Egli stesso percorre per primo per incontrarci.

Può essere una preghiera che ci accompagna durante la giornata e fa di ogni momento, gioioso o doloroso, una tappa del nostro cammino.

“Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri”.

In Svizzera, Hedy, sposata e madre di quattro figli, da tempo cerca di vivere la Parola, ora è gravemente ammalata; sa che sta per arrivare alla meta del suo cammino sulla terra.

La sua cara amica Kati racconta: «Durante ogni visita, anche con il personale di cura, Hedy è sempre rivolta verso l’altro, si interessa a lui, sebbene per lei ora sia diventato molto difficoltoso il parlare. Ringrazia tutti di essere lì e dona la sua esperienza. Lei è solo Amore, un vivo Sì alla volontà di Dio! Attira tante persone: amici, parenti, sacerdoti. Tutti sono profondamente colpiti dalla sua attenzione verso tutti i visitatori e dalla sua forza, frutto della fede nell’amore di Dio».

Chiara Lubich ha parlato della vita come di un “santo viaggio”[1]: «[…] Il "santo viaggio" è il simbolo del nostro itinerario verso Dio. […] Perché non fare dell'unica vita che abbiamo, un viaggio, un viaggio santo, perché Santo è Colui che ci attende. […] Anche chi non ha un preciso credo religioso può fare della sua vita un capolavoro, intraprendendo con rettitudine un cammino di sincero impegno morale. […] Se la vita è un "santo viaggio" lungo il tracciato della volontà di Dio, il nostro cammino domanda di progredire ogni giorno. […] E quando ci fermiamo? […] Dobbiamo abbandonare l'impresa, scoraggiati dai nostri sbagli? No, in questi momenti la parola d'ordine è "ricominciare" […] ponendo tutta la fiducia nella grazia di Dio più che nelle nostre capacità. […] E soprattutto camminiamo insieme, uniti nell'amore, aiutandoci gli uni gli altri. Il Santo sarà in mezzo a noi e Lui si farà nostra "Via". Lui ci farà capire più chiaramente la volontà di Dio e ci darà il desiderio e la capacità di attuarla. Uniti tutto sarà più facile ed avremo la beatitudine promessa a chi intraprende il "santo viaggio"»[2].

Letizia Magri

[1] Cf.  Sal 84(83),6: “Beato chi trova in te la sua forza e decide nel suo cuore il santo viaggio” (CEI 1974).
[2] C. Lubich, Parola di Vita dicembre 2006, in eadem, Parole di Vita, a cura di Fabio Ciardi (Opere di Chiara Lubich 5; Città Nuova, Roma 2017) pp. 797-799.

 

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