giovedì 15 dicembre 2022

Il Nemico (Baudelaire)




 Agli anni del liceo, studiando la letteratura francese, fui molto colpito dalla triste sincerità del sonetto           Il Nemico di Charles Baudelaire (1821-1867), uno dei poeti “maledetti”.

La breve e travagliata vita di questo uomo, in quegli anni di forte ricerca, divenne per me un faro, un seme di speranza, un messaggio da non trascurare. 

 




La mia giovinezza non fu che una oscura tempesta,

traversata qua e là da soli risplendenti;

tuono e pioggia l’hanno talmente devastata

che non rimane nel mio giardino altro che qualche fiore vermiglio.

Ecco, ho toccato ormai l’autunno delle idee,

è ora di ricorrere al badile e al rastrello per rimettere a nuovo

le terre inondate in cui l’acqua ha aperto buchi larghi come tombe.

E chissà se i fiori nuovi che vado sognando troveranno,

in un terreno lavato come un greto, il mistico alimento cui attingere forza.

O dolore, o dolore, il Tempo si mangia la vita e l’oscuro Nemico

che ci divora il cuore cresce e si fortifica del sangue che perdiamo.

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