Ero per studi all’estero.
Una sera dopo una festa in un centro culturale, volevo tornare al collegio
fuori città con un taxi.
In una piazza chiesi ad
un tassista il costo del viaggio. Mi sembrò una cifra molto alta e rimasi ad
attendere se per caso qualche bus notturno sarebbe passato.
Passò del tempo, anche per
il tassista rimasto ad attendere clienti.
Mi ero seduto seduto sul
gradino di un grande negozio con la certezza che Dio mi avrebbe aiutato. Il
tassista forse mosso dalla pietà, uscì dalla sua macchina e mi venne incontro:
“Venga la porterò al collegio gratis”. Nel taxi, guardando il tassametro, mi
sono reso conto d’aver capito male il prezzo. E glielo dissi. Lui concluse:
“Talvolta non capirsi aiuta a compiere qualche gesto di gentilezza, il viaggio
resta gratuito”. Prima di scendere, cercai qualcosa da regalargli: il portachiavi.
Il tassista mi ringraziò dicendomi con un sorriso che quell’oggetto gli avrebbe
ricordato l’importanza di essere attento agli altri.
2 commenti:
Grazie, Tanino!
Una volta in una conferenza a Roma avevi raccontato questo fatterello!
Certi avvenimenti sono pagine del nostro libro della vita.
Ciao, Gloria
Ciao, Ludovico
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