«Il relativismo, la
precarietà, la provvisorietà non indicano indifferentismo religioso, nichilismo
o ateismo, ma costituiscono l’unico atteggiamento spirituale e culturale
legittimo in un mondo diventato pluridimensionale e multietnico, in cui la
verità si è fatta più lontana perché la realtà si è fatta più vicina e si
rivela agli scienziati, ai filosofi e ai teologi più complessa e mobile
(evolutiva) di quanto si fosse mai pensato fino ad ora».
«La pretesa che vi
sia una sola maniera di rapportarsi con la verità non è più ammissibile dopo la
scoperta della provvisorietà della conoscenza umana e della precarietà dei modi
di comunicazione, come sostiene la filosofia del linguaggio».
Ortensio da Spinetoli
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