"Lavoro in un magazzino di confezioni. Un giorno una cliente che conosciamo bene perché molto arrogante e difficile da servire, entra particolarmente sporca. La mia collega si allontana discretamente anch’io sto per andare nel retro della boutique, ma un pensiero mi ferma: “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me”. Torno indietro vado incontro a quella signora, le chiedo cosa desidera. Mi accorgo in quel momento che ha un braccio fasciato e le chiedo cosa è successo. Con grande sorpresa mi racconta e poi con dolcezza e amabilità mi chiede se posso rimettere il foulard che ha in testa perché con una sola mano non lo può fare. Una gioia indescrivibile, mai provata, entra in me."
giovedì 22 giugno 2017
Una gioia indescrivibile
Un'amica mi scrive:
"Lavoro in un magazzino di confezioni. Un giorno una cliente che conosciamo bene perché molto arrogante e difficile da servire, entra particolarmente sporca. La mia collega si allontana discretamente anch’io sto per andare nel retro della boutique, ma un pensiero mi ferma: “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me”. Torno indietro vado incontro a quella signora, le chiedo cosa desidera. Mi accorgo in quel momento che ha un braccio fasciato e le chiedo cosa è successo. Con grande sorpresa mi racconta e poi con dolcezza e amabilità mi chiede se posso rimettere il foulard che ha in testa perché con una sola mano non lo può fare. Una gioia indescrivibile, mai provata, entra in me."
"Lavoro in un magazzino di confezioni. Un giorno una cliente che conosciamo bene perché molto arrogante e difficile da servire, entra particolarmente sporca. La mia collega si allontana discretamente anch’io sto per andare nel retro della boutique, ma un pensiero mi ferma: “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me”. Torno indietro vado incontro a quella signora, le chiedo cosa desidera. Mi accorgo in quel momento che ha un braccio fasciato e le chiedo cosa è successo. Con grande sorpresa mi racconta e poi con dolcezza e amabilità mi chiede se posso rimettere il foulard che ha in testa perché con una sola mano non lo può fare. Una gioia indescrivibile, mai provata, entra in me."
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