"Figlio è un essere che Dio
ci ha prestato per intraprendere un corso intensivo su come amare qualcuno più
di noi stessi, come cambiare i nostri errori peggiori per dare loro gli esempi
migliori e, da noi, imparare ad avere coraggio. Essere una madre o un padre è
il più grande atto di coraggio che qualcuno può avere, perché è esposto a tutti
i tipi di dolore, soprattutto l'incertezza di essere giusti e la paura di
perdere qualcosa di così amato. È solo un prestito ... il prestito più prezioso
e meraviglioso, poiché sono nostri, solo per il tempo in cui non possono
difendersi da soli, perciò appartengono alla vita, al destino e alle loro
famiglie. Dio benedica i nostri figli e poi noi perché ci ha benedetti con
loro".
Josè Saramago
2 commenti:
Pensavo, Tanino, alla scelta che giornalmente fai di riflessioni.
Traspare chi sei e cosa vuoi donare.
Grazie
Ludovico
Penso così spesso al fatto che una volta divenuti padri o madri, lo si è per tutta la vita, perché ci si sente sempre responsabili delle loro fatiche del vivere, anche se sono ormai lontani, anche se, nei casi migliori, sono stati saggiamente lasciati liberi di affrontare la loro esistenza con la certezza che, all'occorrenza qui sulla terra, si è sempre lì ad offrire una spalla per piangere o le braccia aperte per gioire delle loro gioie.
Ma ogni volta che lo penso, non posso fare a meno di chiedermi quanto duro e doloroso possa essere ogni fallimento, cattiveria, ferita o tradimento umano per quel Gesù-Dio che è dall'eternità e per l'eternità Padre e Madre di tutti noi.
Ecco perché in questi frangenti lo si più vicino ancora e più misericordioso.
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