Durante un’intervista una
scrittrice ungherese, conosciuta per le sue raccolte di poesie, mi ha confidato
che sentiva di essere arrivata a quella maturità che le permetteva di scrivere
un romanzo. Contestai che bastava possedere bene le regole e le tecniche per
scrivere un romanzo, come fanno tanti. Ma lei ha precisato: “Un vero romanzo
che sia un dono per la gente deve saper rispecchiare la vita e per questo ci
vuole tanta tanta esperienza. È necessaria quella saggezza della vita che è uno
sguardo d’insieme, dove si possa vedere l’inizio e la fine di un evento, dove
si sappia leggere il senso di ciò che accade”.
Oggi comprendo quelle
parole.
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