lunedì 3 luglio 2017

La libertà di poter amare

Marco, un ragazzo di Roma, raccontava:

Alla fine dell’anno, sono andato con dei miei amici a festeggiare a casa di uno di loro. È stata una serata molto movimentata, giochi, film, cena alla fine ci si è accorti che la casa era proprio ridotta male. Era tutto sottosopra, e a causa del brutto tempo c’era fango un po’ ovunque. Guardandomi attorno e vedendo i miei amici nell’indifferenza totale, ho capito che nessuno si sarebbe fatto avanti per dare una mano a riassettare la casa, così ho iniziato a pulire.
Qualcuno dei presenti, senza regole, aveva alzato un po’ di troppo il gomito con la conseguenza drammatica di doverlo assistere. Mi sono subito, offerto di aiutarlo a pulirsi e gli ho fidato la mia maglia di ricambio, poi con pazienza ho cercato di pulire dove aveva sporcato. Ora, mentre, con paletta e straccio in mano cercavo di lavare il pavimento, ecco che qualcuno dei miei amici si era avvicinato e guardandomi mi avevano detto: "Perché fai questo? Che t’importa pulirà qualcun altro”.
La mia risposta è stata pronta e decisa, ho detto faccio questo perché sono un cristiano e cerco di dimostrarlo sempre. In quel momento, e con quelle persone dove il 90% dei miei amici si dichiarano apertamente non credenti, mi sono sentito meglio, in pace con me stesso, mentre, da dentro il cuore mi veniva una grande felicità.

1 commento:

Anonimo ha detto...

La bellezza di questa esperienza è anche l'età del ragazzo.
Grazie Tanino di questa perla.
Ho nipoti adolescenti e so cosa significhi camminare con loro...
Qualche giorno non hai pubblicato e mi ero preoccupato...
Ma anche tu hai bisogno di riposo!
Mi sbaglio?
Anche per me si presenta un'estate con delle possibilità di interrompere il ritmo... anche se il mio ritmo è quello di un nonno pensionato.
Certo se tu fossi in Italia si potrebbe cercare la possibilità di incontrarsi.
Auguri e grazie.
Ringrazia anche il ragazzo di Roma.
A presto,
Ludovico