«San Benedetto è il padre
dell’Europa. Quando l’Impero romano è crollato, consumato dalla vecchiaia e dai
vizi, e i barbari si sono lanciati sulle sue provincie, quell’uomo, che è stato
chiamato “l’ultimo dei grandi Romani” (secondo l’espressione di Tertulliano),
unendo allo stesso tempo la romanità e il Vangelo, ha attinto a queste due
fonti aiuto e forza per unire efficacemente i popoli d'Europa sotto il vessillo
e l’autorità di Cristo... Infatti dal mar Baltico al mar mediterraneo,
dall’oceano Atlantico alle pianure della Polonia, legioni di monaci benedettini
si sono diffusi, rendendo mansuete le nazioni ribelli e selvagge con la croce,
i libri e l’aratro.
“Prega e lavora”: questa massima dei benedettini non contiene forse, nella sua brevità maestosa, ciò che è la legge principale dell’umanità e della sua regola di vita?... Pregare, è un precetto divino, come pure lavorare: dobbiamo adempiere l’uno e l’altro per la gloria di Dio e il perfezionamento dello spirito e del corpo... Ora [l’indomani della seconda guerra mondiale], l’Europa geme sotto le calamità e le miserie che ha subite... In mezzo a questa tempesta che fa cadere l’Europa nel disastro e nella sventura, non è inopportuno né inutile ricordare che forze interiori potenti, una lunga storia di grande civiltà... si erano stabilite in Europa come su un fondamento di grande solidità.»
Pio XII, omelia 18
settembre 1947
“Prega e lavora”: questa massima dei benedettini non contiene forse, nella sua brevità maestosa, ciò che è la legge principale dell’umanità e della sua regola di vita?... Pregare, è un precetto divino, come pure lavorare: dobbiamo adempiere l’uno e l’altro per la gloria di Dio e il perfezionamento dello spirito e del corpo... Ora [l’indomani della seconda guerra mondiale], l’Europa geme sotto le calamità e le miserie che ha subite... In mezzo a questa tempesta che fa cadere l’Europa nel disastro e nella sventura, non è inopportuno né inutile ricordare che forze interiori potenti, una lunga storia di grande civiltà... si erano stabilite in Europa come su un fondamento di grande solidità.»
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