lunedì 21 giugno 2010

Qualcosa succederà


Alessandro mi scrive augurandomi di non perdere mai il sorriso. Mi sono chiesto perché mi ha fatto questo augurio e prima di darmi una risposta ho pensato che forse era meglio chiedere a lui cosa volesse dire.
E mi ha risposto così.
“Una delle cose di cui abbiamo bisogno è che l’altro sia nella gioia. Forse perché incosciamente sappiamo quanto bisogno abbiamo degli altri. In te ho visto sempre un sorriso che comunica gioia di vivere.
Stamattina quando sono andato al lavoro, una collega mi ha fatto notare che ero serio e mi ha chiesto se mi fosse successo qualcosa. Ero soltanto in pensiero per gli esami che mia figlia deve sostenere all’università e l’avevo vista uscire agitata. Ma quell’osservazione mi fece ricordare che gli altri hanno bisogno della mia felicità. 
Mi è sembrato strano, ma dopo un po’ non ci ho più pensato. Apro il pc per cominciare il mio lavoro e mi arriva un PowerPoint con delle immagini straordinarie di fiori e volti di bambini. Mi colpisce una frase scritta sotto una diapositiva:  

Non sorridiamo perchè qualcosa di buono è successo ma qualcosa di buono succederà perchè sorridiamo”

L’avevo sentita questa frase, credo che sia un proverbio giapponese, ma leggerla in quel momento, con quello stato d’animo, mi ha dato una grande carica a mettere tutte le mie forze perché succeda soltanto il bene.
Io non so come funzionano queste coincidenze, tu ne parli sempre nei tuoi racconti, mi sembra di intuire che il sorriso è segno di equilibrio raggiunto. È forse il sigillo, il segno del compimento della vita. Mia madre, sul letto di morte, sembrava mi sorridesse. Sarà così?
Ti rinnovo l’augurio con più forza ancora”.
 


E questo augurio di Alessandro lo passo a voi “incoraggiatori” di questo blog.

foto di Attila Adam

3 commenti:

speranza ha detto...

Credo anch'io che il sorriso sia essenziale nella nostra vita, in quella di ciascuno.Mi è capitato varie volte di non aver proprio nulla per cui sorridere, ma nello stesso tempo trovare dentro, nel profondo, una spinta decisa che mi metteva nel presente, tutta lì, ed il sorriso fioriva 'spontaneamente'sulle labbra....Qualcuno poi mi ha fatto notare la gioia di trovare, proprio in questo, una nuova serenità....Sarà che la vera pace, la vera gioia nascono da un passo dell'anima che nessuno magari coglie, ma che può essere dono per gli altri?

Giovanna Maria ha detto...

=)

Anna (da Nicodemo) ha detto...

Nel mio piccolo credo che il sorriso sia il virus più simpatico e resistente mai conosciuto.
Hanno un bel pari gli scienziati a trovare qualcosa che lo faccia fuori.
E' irresitibile e c'è da augurarsi un bella pandemia da virus del sorriso ... Cosa probabile vista al sua altissima virulenza.
Scherzi a parte, il sorriso è davvero ocntagioso; apri il cuore (anche quelli chiusi a doppia mandata) di tutti, scioglie nodi ingarbugliatissimi, allegerisce i pesi nascosti nel cuore (che tutti hanno).

Vedere certi sorrisi che partono dagli occhi per poi arrivare come un dardo di luce sulle labbra ... bè ... è come vedere stelle luminosissime in pieno giorno, è come un abbraccio pieno di calore ...
E' una meraviglia, insomma ...

Nessuno può resistere ad un sorriso, qualsiasi nemico, davanti ad un sorriso, perde la sua forza o - quanto meno - rimane interdetto perchè colpisce anchee i cuori più induriti dalla vita.

Spesso preferisco sorridere che parlare e garantisco che sono i saluti migliori, sono quei saluti in cui può capitare che - colui/lei - che riceve il sorriso inizi a tirare fuori tutto il nuvoloso che ha nel cuore e nella testa.
Il silenzio di un caldo sorriso che scioglie le lingue, scioglie i grumi, toglie dal buio della solitudine ...

Non so come dire meglio, ma di certo, c'è sempre una preghiera che più gente abbia voglia di sorridere ... per niente, per nessun motivo, come un dono totalmente oblativo verso coloro che incontra ... se poi càpita che questo sorriso nasce da lacrime dolorose, allora è la perfezione della luce, allora quella "stella" esplode in una miriadi di colori: chi sorride non lo sa e neppure chi lo riceve lo sa, ma sente qualcosa di diverso che apre i polmoni in una boccata d'ossigeno.

Ci sarebbe da parlare del Vangelo del sorriso, se non rischiassi di passare per blasfema.