domenica 28 ottobre 2012

VIVI DI NOI

Vivi di noi.
Sei
la verità che non ragiona.

Un Dio che pena
nel cuore dell'uomo.
                              
                                             David Maria Turoldo
     
                      (D.M. Turoldo, O sensi miei..., BUR, pag 53)


G. Marsili: Legni incrociati (part.)

venerdì 26 ottobre 2012

Che cos'è la fede?



[La fede] è un fiducioso affidarsi a un «Tu», che è Dio, il quale mi dà una certezza diversa, ma non meno solida di quella che mi viene dal calcolo esatto o dalla scienza. 
La fede non è un semplice assenso intellettuale dell’uomo a delle verità particolari su Dio; è un atto con cui mi affido liberamente a un Dio che è Padre e mi ama; è adesione a un «Tu» che mi dona speranza e fiducia. 
Certo questa adesione a Dio non è priva di contenuti: con essa siamo consapevoli che Dio stesso si è mostrato a noi in Cristo, ha fatto vedere il suo volto e si è fatto realmente vicino a ciascuno di noi. Anzi, Dio ha rivelato che il suo amore verso l’uomo, verso ciascuno di noi, è senza misura...

Dal discorso di Benedetto XVI all’udienza generale di mercoledì 24 ottobre 2012 in Piazza san Pietro.

lunedì 22 ottobre 2012

I PETALI DI GELSOMINA


08-10-2012  di Tanino Minuta
Fonte:    Città Nuova





Illustrazione di Eleonora Moretti Alloggio in una villa dei Castelli Romani.
Ieri sera mi sono soffermato
a guardare la città di Roma.
Una distesa di luci d’oro splendenti,
come una manciata di perle luminose
buttate nel buio dei prati.

Dietro di me una voce:
«Ma tu, l’hai mai visto il tramonto?».
Risposi subito di sì,
e mi accorsi che mi parlava Gelsomina,
un donna rotonda e felice,
di indefinibile età, dai gesti e dalla voce di bambina,
senza denti e con un sorriso innocente
che comunicava pace.
«Vieni qui, alle sette di domani sera
e vedrai uno spettacolo che non hai mai visto!».

Stasera sono arrivato puntualmente e, quando Gelsomina mi vide,
si è messa a piangere perché il sole era già tramontato.
Le chiedo: «Cosa ti ha detto il sole?».
«Se mi prometti che custodisci un segreto, te lo dico!».
Le sorrido e allora Gelsomina:
«Quando il sole mi vede triste, mi manda sempre dei petali di rosa.
Anche stasera me li ha mandati con il vento che era carico di profumo.
Sono petali vellutati e sul velluto ci sono dei segni, come sui libri.
Ma io non so leggere».
Gelsomina tira fuori dalla tasca un pezzo di pane,
poi una caramella color viola,
una conchiglia azzurra, una stella marina spezzata
e un pezzo di carta che arrotola dei petali colore dell’oro.
Sono freschi e profumati. I petali hanno venature,
cioè delle lettere, parole.
Comincio a leggere una favola…

Lo sguardo di Gelsomina è pieno di gioia e di domande.
Le spiego che il sole ci vuole dire
che non tutti sappiamo fare le stesse cose.
Lei sa raccogliere i petali del sole e io so leggerli.
Il sole ci sta svelando un grande segreto:
per vivere tutte le stagioni della vita abbiamo bisogno l’uno dell’altro.
«Allora ti regalo tutti gli altri petali del sole.
In una scatola azzurra li ho raccolti tutti
– mi dice Gelsomina –, non sapevo che sono parole.
E tu che giri il mondo
potrai donare una parola del sole ad ogni bambino che incontrerai».

venerdì 19 ottobre 2012

Ogni persona è unica



Ogni persona che passa nella nostra vita è unica.
Sempre lascia un po’ di sé e si porta un po’ di noi.
Ci sarà chi si è portato via molto, ma non ci sarà mai chi non avrà lasciato nulla.
Questa è la prova evidente che due anime non si incontrano mai per caso.

           
Jorge Luis Borges (1899-1986), scrittore, saggista, poeta argentino

martedì 16 ottobre 2012

FRUTTA E VERDURA



Mentre prendo la frutta sento che il negoziante Alfredo si sta lamentando con una signora anziana: “Mi pagate sempre con gli spiccioli, e oggi, per farmi saltare i nervi, venite con una banconota”.
La signora non dice niente. Quando è il mio turno di pagare gli chiedo di aggiungere qualsiasi cosa per arrotondare il conto fino a 10 euro. Alfredo è sorpreso. “Fossero tutti come te” e per dimostrarmi la gratitudine mi regala 10 banane”.
Lo saluto ed è contento. Quando torno a casa prendo da una cassettina i tanti spiccioli messi da parte e li porto ad Alfredo.
Non sa cosa dire. Mi dà la corrispondente cifra e mi dice: “La giornata era iniziata male. Mia moglie e i bambini malati, una multa da pagare, un commesso che non vuole più lavorare con me. Grazie per essermi venuto incontro”. Allora gli dico che sarebbe bene chiedere scusa alla signora trattata male perché non aveva spiccioli. “Hai ragione, me la son presa con lei senza motivo. Però, vedi se non ci fosse stata lei non avrei potuto sfogarmi con te. Domani la ringrazierò anche per questo!”.   

venerdì 12 ottobre 2012

FIORELLA MANNOIA: la responsabilità di sognare



Gran Teatro di Roma, 8 ottobre 2012. Fiorella Mannoia esordisce con “Eccomi a casa” anche perché tra i parenti è presente la mamma di 92 anni. Fiorella elegantissima a piedi scalzi, apre lo spettacolo e spiega che il titolo Sud Tour nasce dopo la lettura di “Terroni” di Pino Aprile che le avrebbe fatto conoscere il sud dell’Italia come non immaginava e lei, che si è sempre battuta contro ogni discriminazione, per analogia vuole dare voce ad ogni altro sud. Il concerto dà spazio ad un progetto di solidarietà, Axè, per il recupero degli “invisibili”, attraverso  l’educazione all’arte, alla bellezza, dei ragazzi di strada di Salvador Bahia. Esempio lampante sono gli agilissimi ballerini brasiliani e un solista.
Penso che anche l’ambiente (più di 3000 poltrone rosse protette dalla tensostruttura nera, con un’acustica perfetta) diventa subito, per gli affezionati fan di Fiorella un salotto, dove lei può non solo dare voce ai poeti della canzone come Fossati, Ruggeri e Bubola, ma anche presentare testi che lei stessa ha voluto scrivere sull’immigrazione e su ogni altro emarginato. Fiorella è consapevole: “Lontano da me l’idea che questo piccolo lavoro possa cambiare lo stato delle cose, vuole essere solo un piccolo contributo al Sud cercando, attraverso la musica, di rappresentarne l’allegria, la disperazione, la malinconia, la nostalgia e naturalmente la migrazione dei popoli che tutto il Sud del mondo si porta dietro”.
Ma il suo coraggio, la sua bravura, la sua intelligenza, la bellezza dell’armonia che crea la sua persona e la sua band di cui è fiera, non lasciano indifferenti. “Perché le idee non si uccidono”  parole che tuonano vigorosamente sull’immagine di Thomas Sankara, il leader carismatico del Burkina Faso.
Fiorella lo presenta con passione e riverenza. E forse ha nel cuore le parole di Sankara: “Per ottenere un cambiamento radicale bisogna avere il coraggio di inventare l’avvenire”. E non a caso lei, nella sua grazia empatica, suggerisce che in tempi come i nostri, “dobbiamo essere uniti”.
A conclusione di uno spettacolo di altissima qualità, che ha confermato quanto l’artista romana, portavoce della migliore musica italiana d’autore, sia a casa sua anche nei canti latini e nei ritmi africani, Fiorella scende danzando in mezzo al pubblico. Ha già ringraziato dal palco per gli omaggi che riceveva via via che consegnava una tessera del suo mosaico, ma vuole raggiungere quell’ultimo fan che l’aveva vista soltanto da lontano. Quando lei, dopo applausi che non vorrebbero finire si ritira, il Gran Teatro si svuota sommessamente. Nel parcheggio intasato, la gente ripete: “Non ho paura”; “… ormai che ho imparato a sognare non smetterò”.
Grazie, Fiorella, ci hai investito della responsabilità di sognare.

foto di Francesco Murru

sabato 6 ottobre 2012

Ama la vita



Ama la vita così com'è.
Amala pienamente, senza pretese;
amala quando ti amano o quando ti odiano,
amala quando nessuno ti capisce,
o quando tutti ti comprendono.

Amala quando tutti ti abbandonano,
o quando ti esaltano come un re.
Amala quando ti rubano tutto,
o quando te lo regalano.
Amala quando ha senso
o quando sembra non averlo nemmeno un po’.

Amala nella piena felicità,
o nella solitudine assoluta.
Amala quando sei forte,
o quando ti senti debole.
Amala quando hai paura,
o quando hai una montagna di coraggio.
Amala non soltanto per i grandi piaceri
e le enormi soddisfazioni;
amala anche per le piccolissime gioie.

Amala seppure non ti dà ciò che potrebbe,
amala anche se non è come la vorresti.
Amala ogni volta che nasci
ed ogni volta che stai per morire.
Ma non amare mai senza amore.

Non vivere mai senza vita!

                                   Madre Teresa di Calcutta