giovedì 28 gennaio 2021

Nei giorni dell'olocausto


 In questi giorni in cui, in vari modi e con varie parole, viene ricordato l'olocausto, ho riletto degli appunti fatti su Etty Hillesum, morta a 29 anni in un campo di concentramento perché ebrea. 
Una frase fa capire il suo iter: 

"Una volta che si comincia a camminare con Dio, si continua semplicemente a camminare e la vita diventa un'unica, lunga passeggiata".

Etty Hillesum (1914-1943), scrittrice olandese.

venerdì 22 gennaio 2021

Un incontro, una fortuna


 Un vecchio compagno di scuola mi ha telefonato dopo tanti anni che non lo sentivo. Mi diceva che, con le contrarietà avute nella vita, aveva perduto la fede e la visione religiosa dell’esistenza imparata nell’ambiente dove è cresciuto.

L’ho ascoltato e ho partecipato ai dolori che mi elencava. 

Quando mi ha chiesto come andasse la mia vita gli ho detto che mi sento fortunato perché un “incontro” mi ha immesso in un cammino. 

La persona incontrata è Gesù… e lo conosco giorno dopo giorno, fatto dopo fatto, persona dopo persona. Non potrei dire di più e meglio.

Mi conferma in questo, un pensiero di Guardini espresso nel suo saggio “L’essenza del Cristianesimo”.

  

Il cristianesimo non è una teoria della verità 
o una interpretazione della vita.
Esso è anche questo, 
ma non in questo consiste il suo nucleo essenziale.

Questo è costituito da Gesù di Nazareth, 

dalla sua concreta esistenza, della sua opera, dal suo destino.


Romano Guardini (1885-1968), sacerdote, teologo e scrittore italiano naturalizzato tedesco

mercoledì 20 gennaio 2021

Settimana dell'unità

Nella rivista “Jesus” di gennaio 2021 c’è un’intensa intervista di Vittoria Pisciandaro al pastore  Paolo Ricca. 

Prendo due risposte che mi sembrano importanti per la settimana dell’unità delle chiese, che stiamo vivendo. Consiglio di andare all’intervista che è chiara e illuminante: 

 

Quali sono, invece, gli ostacoli maggiori nel dialogo? 

«L’ostacolo maggiore è la lentezza che le Chiese tutte hanno a uscire dalla mentalità del monologo ed entrare in quella del dialogo. Cioè ad abbandonare l’idea dell’autosufficienza, che la propria Chiesa basta a realizzare il cristianesimo. La scoperta ecumenica è proprio questa: una Chiesa, piccola o grande che sia, non basta, c’è sempre un deficit. La mia identità confessionale, qualunque essa sia, è deficitaria rispetto alla realizzazione della pienezza dell’essere cristiano. Siamo vissuti per secoli nella convinzione che ciascuno avesse la pienezza cristiana, oggi la difficoltà maggiore è uscire da questa gabbia e capire che tu hai bisogno dell’altro cristiano per essere cristiano». 

 

Una consapevolezza più che mai urgente, oggi che i cristiani sono chiamati a dialogare con fedeli di religioni diverse in società sempre più pluraliste. Qual è a suo parere il giusto approccio al dialogo interreligioso? 

«È evidente che è urgente, ma attenzione, perché se si sovrappone il problema interreligioso a quello ecumenico si crea una grande confusione. L’unità cristiana si fa intorno a Cristo e non intorno a un’idea di unità generale o a un Dio che non ha più il profilo cristiano perché deve essere accettevole a tutti gli altri. Nella logica spirituale il dialogo interreligioso è un momento ulteriore, che va coltivato anche parallelamente a quello intercristiano, ma senza sovrapporre il primo al secondo». 


 https://www.alzogliocchiversoilcielo.com/2021/01/paolo-ricca-un-concilio-per-tutti-i.html

martedì 19 gennaio 2021

Noi siamo...


 Noi siamo ciò di cui ci prendiamo cura.

Ermes Ronchi dall’intervista “inciampare in una stella”, in La voce dei Berici, 5 gennaio ’21

domenica 17 gennaio 2021

La vera fede


    Negli anni della contestazione giravano in Italia, con successo, le opere di Louis Evely, un sacerdote belga che per le incomprensioni per ciò che scriveva e per come scriveva, prima del Concilio Vaticano II, deciderà di lasciare il sacerdozio. 

   Una sua frase si è stampata nella mia mente e la ripeto in tante occasioni: 

 

“Soltanto la vita presente ci concerne e, al suo interno, il problema della qualità della vita. La vita futura è l’oppio dei popoli: è una mistificazione attendere dall’avvenire un cambiamento che non si sarebbe prodotto, o almeno preparato nel presente. La vera fede del cristiano non è fede in una vita futura, ma nella vita eterna e se essa è eterna basta un attimo di riflessione per capire che essa è già cominciata. Dobbiamo viverla ora, altrimenti non la vivremo mai più! Fede è possedere luce sufficiente per sostenere l’oscurità, risposte sufficienti per sostenere le domande, esperienza sufficiente per affrontare l’ignoto, sufficiente riconoscenza per aver fiducia davanti alle cose che restano da scoprire”.

 

Louis Evely (1910-1985), scrittore e teologo belga.

 

sabato 16 gennaio 2021

Ciò che incomincia


Stavo preparando una presentazione della mia esperienza di fede e mi è capitato un articolo che citava Romano Guardini

È stato un dono improvviso che mi ha spiegato cosa era successo a me, nella mia stessa vita:

Ciò che deriva da Dio ha di solito la forma di ciò che incomincia, non già di un effetto bello e compiuto. Dio opera secondo la legge della vita: egli tocca e avvisa, suscita il movimento; depone un seme, che germoglia e cresce quando è l’ora; inserisce nel profondo una forma, che poi si apre la strada lentamente.

 

Romano Guardini (1885-1968), sacerdote, teologo e scrittore italiano naturalizzato tedesco.


venerdì 15 gennaio 2021

Leggendo molti libri...



Da lettore sono certo che o si viene agganciati subito, o mai più, ed è per questo motivo che molti libri sui miei scaffali sono stati misteriosamente abbandonati dopo la pagina 20.

 

John le Carré (1931-2020), scrittore britannico


mercoledì 13 gennaio 2021

Nessun uomo è un'isola


 Nulla, proprio nulla ha senso se non ammettiamo, con John Donne, che: “Nessun uomo è un’isola, in sé completa: ognuno è un pezzo di un continente, una parte di un tutto”. 

[…Ogni uomo] è una parte di me, perché io sono parte e membro del genere umano. Ogni cristiano fa parte del mio stesso corpo, perché noi tutti siamo membra di Cristo. Quello che faccio viene dunque fatto per gli altri, con loro e da loro: quello che essi fanno è fatto in me, da me e per me. Ma ad ognuno di noi rimane la responsabilità della parte che egli ha nella vita dell’intero corpo.


Thomas Merton (1915-1968), monaco e scrittore statunitense

sabato 9 gennaio 2021

L'insegnamento degli anni


Negli auguri di Natale che ho ricevuto molti collocano questa solennità sullo sfondo della pandemia covid  che ha fatto nascere domande e domande. 

Certamente ciascuno trova le spiegazioni e le risposte di cui ha bisogno. Molti hanno visto un'analogia di questo ultimo tempo con il periodo della II Guerra Mondiale, quando in una città bombardata, Trento, le prime focolarine con Chiara Lubich scoprivano che nessuna bomba può annullare Dio. Il tempo e i frutti di tale convinzione si sono visti e si vedono con gli anni. 

A tale proposito un aforisma del poeta statunitense Ralf Emerson (1803-1882), segnalatomi da un amico che vive oltreoceano, mi sembra carico di verità. 

"Gli anni insegnano molto di ciò che i giorni non sanno". Gli anni ci diranno di più su ciò che stiamo vivendo. 


venerdì 8 gennaio 2021

Dopo la fiction su Chiara Lubich


Innumerevoli gli effetti della fiction televisiva "Chiara Lubich - L'amore vince tutto". 

Nelle reazioni tante le domande. 

Per dare risposte a qualcuna di queste, suggerisco la ripresa dello zoom con alcuni che hanno collaborato al film. 

https://www.focolaritalia.it/events/lamore-vince-tutto-in-dialogo-con-saverio-dercole/


 

giovedì 7 gennaio 2021

Cosa puoi dire?

 

Già, cosa puoi dire? Dici quello che altri hanno detto prima di te. 

Quelli che possono, fanno. Quelli che non possono, insegnano. 

E ciò che insegnano è ciò che non possono più fare, perché il corpo o lo spirito o entrambi non sono più capaci di perseguire un unico scopo; perché hanno visto troppo e represso troppo e sono scesi a troppi compromessi e alla fine hanno provato troppo poco. 

Allora passano a rinfocolare i loro vecchi sogni in menti nuove e a scaldarsi al fuoco dei giovani.

 

John le Carré (1931-2020), scrittore britannico.

mercoledì 6 gennaio 2021

Ogni frutto è una storia

Si moltiplicano in questi giorni gli echi positivi, entusiasti e commossi al film su Chiara Lubich. 

Vedo questo evento sullo sfondo di quanto Chiara stessa concepiva: non si tratta di lei ma del dono di Dio ricevuto e come tale, è splendore del dono, o carisma, come si intende. 

Per me è una prova ulteriore che ogni frutto ha una sua radice, nascosta, talvolta dolorosa, misteriosa... che affonda nel buio.

Ogni frutto è una storia e, oggi che si festeggia l'Epifania, il frutto è lo splendore dell'Amore. 

Sempre, in ogni tempo, l'unico frutto è segno dell'unico Amore.



lunedì 4 gennaio 2021

Un film su Chiara Lubich

 


La sera del 3 gennaio, grazie alla Rai e a Eliseo Multmedia, da tutti continenti abbiamo potuto vedere la ricostruzione in film della vicenda di Chiara Lubich iniziatrice del Movimento dei Focolari. 

La bravura del regista e delle interpreti è stata la fedeltà ad una vita che diventa messaggio universale. 

È possibile rivedere il film in 

https://www.raiplay.it/video/2020/12/Chiara-Lubich-L-amore-vince-tutto-64d4bcdb-05bf-4149-b160-772c32ae52a5.html?wt_mc%3D2.app.wzp.raiplay_vod_Chiara+Lubich+-+L%27amore+vince+tutto_Chiara+Lubich+-+L%27amore+vince+tutto.%26wt


Siamo preceduti dalla grazia


Mi ha fatto riflettere questa precisazione di papa Francesco sulla preghiera di ringraziamento. 
Un grande augurio a tutti, Tanino 


… La preghiera di ringraziamento comincia sempre da qui: dal riconoscersi preceduti dalla grazia. Siamo stati pensati prima che imparassimo a pensare; siamo stati amati prima che imparassimo ad amare; siamo stati desiderati prima che nel nostro cuore spuntasse un desiderio. Se guardiamo la vita così, allora il “grazie” diventa il motivo conduttore delle nostre giornate. Tante volte dimentichiamo pure di dire “grazie”.


PAPA FRANCESCO, UDIENZA GENERALE, Mercoledì, 30 dicembre 2020. 

domenica 3 gennaio 2021

Diario di bordo "Rimanete nel mio amore"


Già molti anni fa Francesco, un amico, mi suggeriva di aprire un blog e ne aveva tentato l’impostazione e il titolo. Ma non sono andato avanti. Alla fine dello stesso anno è stata la rivista Città Nuova, con la quale collaboro, a propormi e ad aprire il blog. 

Recentemente qualcuno mi faceva notare, anche per il tipo di rapporti instaurati con il blog, di parlare a cuore aperto.

Eccomi allora a trascrivere qui qualche pagina del mio “quaderno di bordo”. 

Questo vorrebbe essere un dono per voi, cari amici.

Buon anno!

Tanino 



“Rimanete nel mio amore: produrrete molto frutto” (Gv 15,5-9)

Dal "molto frutto" ho compreso dov'era, qual era la radice.

Si parla, in questi tempi di Natale, di incarnazione dell'Amore, ma il suo sigillo, la sua garanzia è che questo amore, a un dato momento della vita di Gesù, si è moltiplicato all'infinito. 

L’esperienza più entusiasmante della vita è percepire in me stesso una “presenza” che mi guida, mi illumina, mi parla.

venerdì 1 gennaio 2021

Parla di Vita - Gennaio 2021


"Rimanete nel mio amore: produrrete molto frutto” (Cf. Gv 15,5-9).

Ogni anno i cristiani appartenenti alle diverse Chiese dedicano un tempo comune1 alla preghiera, per chiedere insieme al Padre il dono dell'unità, secondo il desiderio di Gesù.

Egli la vuole "perché il mondo creda" (Gv 17,21): è con l'unità che si cambia il mondo, si creano comunione, fraternità e solidarietà. Essa è fondamentalmente un dono di Dio, per questo è indispensabile chiederla con insistenza e fiducia al Padre.

È l’esperienza di un gruppo che, in Spagna, vive la Parola di vita. Da alcuni anni, proprio durante la Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani, si sentono spinti a pregare per la grazia dell'unità e a costruire ponti. Scrive Margarita: “Abbiamo contattato il responsabile diocesano dell'ecumenismo, i parroci, il sacerdote ortodosso e i pastori evangelici. Ci siamo raccolti per pregare, come cristiani unanimi, prima nella parrocchia cattolica poi in quella ortodossa. Ogni volta le nostre chiese si riempiono della gioia che viene dalla presenza di Dio. È Lui che apre strade di unità”.

Per il 2021, la comunità monastica di Grandchamp2 ha proposto come luce per questo cammino un motto molto efficace, tratto dal vangelo di Giovanni:

"Rimanete nel mio amore: produrrete molto frutto”.

È un pressante invito a vivere ed operare per l’unità dei cristiani in questi giorni speciali, continuando per tutto l’anno, per tutta la vita. Le nostre divisioni sono una grave ferita, che ha bisogno di essere sanata, prima di tutto dalla misericordia di Dio e poi dall’impegno a conoscerci, stimarci e testimoniare insieme il vangelo.

Con queste parole, Gesù ci svela i passi sicuri da fare: prima di tutto “rimanere” nel suo amore.

Occorrerà dunque stringere più forte il nostro personale rapporto con Lui, affidargli la nostra vita, credere nella sua misericordia. Gesù infatti “rimane” sempre con noi, fedelmente.

Allo stesso tempo ci chiama a metterci con decisione dietro a Lui, per fare come Lui della nostra esistenza un dono al Padre; ci propone di imitarlo nel venire incontro con delicatezza alle necessità di ogni persona con cui condividiamo una parte piccola o grande della nostra giornata, con generosità e disinteresse, per portare così “molto frutto”.

"Rimanete nel mio amore: produrrete molto frutto”.

Risuonano di grande attualità le parole di Chiara Lubich, pronunciate a Ginevra nell’ottobre 2002 durante le celebrazioni del Giorno della Riforma3: «[...] Quanto bisogno d'amore nel mondo! [...] (Gesù) ha detto che il mondo ci avrebbe riconosciuto come suoi e, attraverso di noi, avrebbe riconosciuto lui, dall'amore reciproco, dall'unità: "Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri" (Gv 13,35). [...] l'abbiamo capito: il tempo presente domanda a ciascuno di noi amore, domanda unità, comunione, solidarietà. E chiama anche le Chiese a ricomporre l'unità lacerata da secoli. E' questa la riforma delle riforme che il Cielo ci chiede; è il primo e necessario passo verso la fraternità universale con tutti gli altri: uomini e donne del mondo. Il mondo infatti crederà se noi saremo uniti. Lo ha detto Gesù: "Che tutti siano uno (...) affinché il mondo creda" (cf Gv 17,21). Dio questo vuole! [...]. Che egli ci dia la grazia, se non di veder realizzato tutto questo, almeno di prepararlo».4

Letizia Magri

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1 Nell’emisfero nord la Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani si celebra annualmente dal 18 al 25 gennaio, mentre nell’emisfero sud si sceglie un’altra data, intorno alla solennità di Pentecoste.

2 Per informazioni: www.grandchamp.org.

3 Il "Giorno della Riforma" ("Reformationstag") si celebra ogni anno il 31 ottobre, occasione in cui Martin Lutero avrebbe proclamato le 95 tesi. https://it.wikipedia.org/wiki/Giorno_della_Riforma.

4 C. Lubich, in L’unità, a cura di D. Falmi e F. Gillet, Città Nuova, Roma 2015, pp. 87-88.