domenica 30 dicembre 2012

L'acqua del pozzo


Un uomo chiese a un monaco: "Che cosa ti insegna la tua vita di silenzio?".

Il monaco, che stava attingendo l'acqua da un pozzo, gli disse: "Guarda giù nel pozzo! Che cosa vedi?". "Non vedo nulla" rispose l'uomo.

Passò un po' di tempo e il monaco gli ripeté: "Guarda ancora! Cosa vedi?". "Ora vedo me stesso: mi specchio nell'acqua".

Il monaco concluse: "Quando l'acqua è agitata, non si vede nulla. Ora l'acqua è tranquilla. È questa l'esperienza del silenzio: l'uomo vede se stesso!".

                                                  PARABOLA DEI PADRI DEL DESERTO
                                                       (tratta da Breviario laico di Gianfranco Ravasi)

venerdì 28 dicembre 2012

Il sogno di Chiara






Ecco cosa «sogno» in questo Natale: 
il mondo invaso dall’amore!
 
Chiara Lubich, 
E torna Natale, p. 25

giovedì 27 dicembre 2012

E' L'AMORE CHE ATTUALIZZA L'AMORE


Commento di Luisa al precedente post "Natale: appuntamento con il mistero". 
Lo pubblico in prima pagina anche per ringraziarla.


"E' l'amore che attualizza l'amore

Può restare solo questa affermazione e tutto sarebbe spiegato.
Sì, perchè quando ci innamoriamo di qualcosa o di qualcuno, inseriamo la marcia superiore, una marcia in più di quelle in dotazione. E tutto si illumina e cambia di prospettiva.

E' un'esperienza umana bellissima e in un certo modo "disturbante", proprio per il mutamento interiore ed esteriore, per gli occhiali nuovi con cui guardiamo gli altri, il mondo e la vita.

Ma allora mi dico, quando Dio che è Amore nasce nella nostra carne, nonostante sia già impresso come marchio a fuoco nella nostra anima, come non accorgerci di essere rinnovati, snaturati, travolti nel nostro piccolo vivere, nelle nostre categorie mentali, nel nostro vedere senza guardare e sentire senza ascoltare, nella chiamata forte ad attivare e spalancare quel mistero che è racchiuso in noi come in un dorato bozzolo?

Buon Natale a tutti voi affezionati o nuovi del blog di Tanino.
Presto, presto, che aspettiamo? Apriamo il bozzolo e permettiamo all'Amore stesso di trasformarci in farfalle di ogni colore!

                                                                               Luisa"


mercoledì 26 dicembre 2012

Quando il Verbo si fece uomo



Quando il Verbo di Dio si fece uomo, si adattò senz’altro al modo di vivere del mondo e fu bambino e figlio, e uomo e lavoratore, ma vi portò il modo di vivere della sua patria celeste e volle che uomini e cose si ricomponessero in un ordine nuovo, secondo la legge del Cielo: l’Amore                                                                    
                                                                      da Chiara Lubich, E torna Natale, p. 24

martedì 25 dicembre 2012

Agli amici del blog



Buon Natale!
                 Tanino






Guarda attorno a te





Sii tu la speranza 
di chi sogna e spera

lunedì 24 dicembre 2012

NATALE: appuntamento con il mistero



Mi son trovato un giorno ad ascoltare il vecchio papà di un amico. Mi raccontava della guerra, dello scoppio di una bomba che lo aveva gravemente ustionato, della sua miracolosa guarigione...
Mentre l'anziano parlava, fui sorpreso nel vedere il dolore della moglie e della figlia, come se quel fatto accadesse in quel momento. Chissà quante volte avevano ascoltato quel racconto, eppure sembrava si trovassero di fronte a quel fatto per la prima volta.
Mentre tornavo a casa, non riuscivo a pensare ad altro che al pianto dei parenti. “Com’è possibile – mi chiedevo - che un fatto così lontano provochi ancora dolore?”.
La risposta la ebbi durante la Messa.
Il sacrificio di Gesù diventa attuale per il potere che Gesù stesso ha dato alla Chiesa, ma anche per un coinvolgimento che mi rende consapevole di un grande amore dal quale non posso sfuggire e al quale non posso non rispondere. 
Ecco la spiegazione: è l'amore che attualizza l’amore. Soltanto l'amore ha il potere di entrare nel passato e di riportarlo al presente. 
E la Chiesa riporta nel presente un evento di più di due millenni fa: Natale. L'Infinito che si chiude nella storia, l'incontenibile Amore che si fa prendere in braccio, l'Origine della storia che viene a segnare una data. Sembrano tanti i Natali passati eppure, per la forza del mistero, ogni Natale può essere il primo della storia, può segnare l'inizio di un’era nuova.
Natale è un grande appuntamento con il mistero.    

domenica 23 dicembre 2012

E' Natale (Madre Teresa di Calcutta)

È Natale ogni volta
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.
È Natale ogni volta
che rimani in silenzio
per ascoltare l’altro.
È Natale ogni volta
che non accetti quei princìpi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.
È Natale ogni volta
che speri con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
È Natale ogni volta
che riconosci con umiltà
i tuoi limiti e la tua debolezza.
È Natale ogni volta
che permetti al Signore
di rinascere per donarlo agli altri.


Madre Tersa di Calcutta

mercoledì 19 dicembre 2012

VOGLIO UN FIGLIO CHE ABBIA UN PROGETTO DI VITA



Chiara, a commento di “La radice del mio ottimismo”, mi chiede di pubblicare questo suo accorato sfogo a cui non potevo rimanere indifferente. Ed è stata lei a suggerirmi l'immagine da allegare. 
Le sono profondamente grato:



«Una prestigiosa scuola superiore gestita dai gesuiti, dà il suo patrocinio per la tradizionale festa di Natale in discoteca. Durante la festa un ragazzo di 17 anni beve, a digiuno, qualche bicchiere di lemon-vodka con i suoi 3 migliori amici e compagni di scuola. Gli amici lo perdono di vista, lui crolla sul pavimento incapace di sollevarsi e parlare. Viene posato da ignoti su un divanetto, rimane lì abbandonato per almeno mezzora o più. Una ragazza - ecco il buon samaritano - tra decine e decine di presenti - lo vede prova a parlargli, ad aiutarlo, gli fa bere dell'acqua. Con quel semplice gesto, probabilmente, gli ha salvato la vita.
Poi uno dei cari amici lo vede, cerca di aiutarlo, finché un buttafuori consegna al padre il corpo semicosciente del figlio. A casa vomita e si piscia addosso. La guardia medica per telefono dà le indicazioni: se non soffre di cuore, se non è epilettico, se non peggiora, lasciatelo dormire e tenetelo d'occhio. È nudo, bianco e freddo, gli arti abbandonati, gli occhi semichiusi: suo padre gli parla, lo sostiene con il suo ampio torace: una vera “Pietà” versione 2012.
Il giorno dopo il ragazzo si veglia, non ricorda nulla: a lui non risulta di essere caduto in discoteca e neppure sa cosa ha fatto suo padre per lui. Ha bevuto un po’ con gli amici: “non è successo niente” ripete come un mantra.

Sua madre lo guarda e pensa: “Mio figlio è sano e salvo, non è morto ma non è vivo”.

Gesù ha detto Io sono la via, la verità e la Vita....e la madre prega, se la prende con Lui:
“Se non basta l’amore che gli ho dato, quello che gli diamo tutti noi, mettici accanto, mettigli accanto qualcuno che gliela dia la vita… Voglio un figlio che abbia un progetto di vita!!!

Non mi basta che sia vivo, caro Gesù, tu sai cosa intendo..
Per mio figlio io voglio di più. Tu sai cosa intendo… perché Tu sei di più.
Comunque Ti ringrazio perché mi è stato evitato di andare a “Chi l’ha visto?” a supplicare che qualcuno per pietà mi racconti le ultime ore di mio figlio e mi è stato evitato di finire nel tritacarne mediatico con i genitori che diventano famosi perché i loro figli sono stati trovato morti presso un lago la notte di halloween o in un capannone dopo un rave party, ecc.
Grazie, Gesù, perché posso ringraziarti pubblicamente in questo blog di buone notizie di miracoli.
BUON  NATALE  A  TUTTI!
                                              Chiara».


http://registainvisibile.blogspot.it/2012/12/la-radice-del-mio-ottimismo.html