venerdì 10 aprile 2020

Io ho vinto il mondo!

L’antropologo francese Claude Lévi-Strauss, nella sua lunga vita ha studiato le leggi che regolano le società. Ai tempi degli studi universitari, mi aveva colpito la sua constatazione che per conoscere i modelli culturali di un popolo bisogna osservare il suo comportamento in casi di calamità impreviste come un incendio o gli atti insani di un folle.
In questo tempo della pandemia assisto a una proliferazione di messaggi, di video-clip, di discorsi, di preghiere, di spiegazioni, di atti di amore eroico, di sacrifici e rischi… Si vorrebbe capire, esorcizzare, spiegare qualcosa che ci sfugge. Domina il senso di sconfitta della sicurezza, come la prova che non tutte le redini della storia sono nelle nostre mani. Viene a galla anche un amore senza misura.
Ma c’è un fatto: in situazioni di sofferenza a livello planetario, c’è qualcuno che pensa a come sfruttare la situazione a proprio vantaggio e lo fa anche con le possibilità che i media offrono, con le astuzie della tecnica. Il male persiste, sembra che sia immune da ogni virus. Ciò si evince non dai discorsi politici o dal basso giornalismo, ma dalla constatazione che neanche una minaccia mortale piega le ginocchia del male. Se il dolore non rende solidali è segno che c’è un vuoto esistenziale.   
Oggi Venerdì Santo. I cristiani rivivono la morte di Gesù, un uomo coerente con la Verità della vita. Annientato perché, liberando l’uomo dalla schiavitù, destabilizzava ogni forma di potere ingiusto. 
Quell’Uomo ha cambiato la vita di molti. Ha illuminato anche la mia. E trovo pace nel suo invito: “… abbiate fiducia; io ho vinto il mondo” (Gv 16,33).

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