L’ubriaco
Per caso avevo assistito a una rissa tra un ubriaco e un gruppo di ragazzi che, disturbati da lui, gli si erano rivoltati contro pestandolo.
Tutto era avvenuto in brevissimo tempo. Rialzatosi a fatica e sputando sangue (aveva perso due denti), l’ubriaco ha cominciato a inveire e a minacciare vendetta contro gli assalitori, che nel frattempo s’erano dileguati.
Eravamo rimasti solo io e quell’uomo scartato, odiato e ridotto male, nel quale Gesù mi chiedeva di essere amato. Vincendo un certo timore (e se, infuriato com’era, se la fosse presa anche con me?), l’ho provveduto di fazzoletto per asciugarsi il sangue.
Poi, interessandomi a lui, che mi enumerava i suoi problemi di salute e altri guai, gli ho procurato la sigaretta di cui aveva bisogno; soprattutto ho cercato di distoglierlo dall’idea di vendicarsi.
Non è stato facile calmarlo. Temevo, fra l’altro, il ritorno di quei ragazzi e il riaccendersi della violenza. Sono rimasto con lui ad ascoltarlo fin quando s’è deciso ad andarsene a casa.
Pubblicato anche su Il Vangelo del giorno
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