Torno in treno da Budapest a Bratislava, nello scompartimento una coppia sta litigando. Non posso non sentire quello che dicono. La moglie accusa il marito di evadere dalla famiglia, lui accusa la moglie di essere troppo chiusa tra le pareti domestiche. Ho dell’acqua e gliene offro.
Lei rifiuta subito, lui invece accetta con gioia. Mentre prende il bicchiere di plastica che tremola assieme al treno, mi chiede scusa se mi hanno disturbato con la loro animata discussione.
Mi permetto di dire loro che una famiglia così ha tutte le condizioni della felicità e, parlando parlando, quando mi chiedono come vivo io le situazioni della vita, dico loro che mi aiuta l’idea di essere un funambolo sognatore, un equilibrista che avanza su una corda ben tesa. Se penso a tutte le volte che non mi è andata bene, se faccio paragoni, rallento il mio passo e rischio di cadere. Se comincio a pensare alla vincita, al successo accelero il passo e perdo l’equilibrio. La mia stabilità è tutta nel passo che sto facendo in quel momento e non devo distrarmi con paragoni e sogni.
Il marito, Imre, diventa serio. Ma anche lei, Kati, cade nel silenzio.
Poi Imre dice: “Forse il mio errore è quello di forzare continuamente mia moglie a fare passi più grandi delle sue possibilità”. Lei interviene dopo un po’: “Ho cominciato a temere che a Imre non stesse a cuore la famiglia, e la difendo come se fosse un mio possesso. Stiamo correndo un bel rischio!”.
Imre e Kati si guardano. Si vede quanto si amino. Mi mostrano le foto dei bambini. Due splendidi ragazzini e una bambina, l’ultima arrivata, una copia del padre.
Kati tira fuori dalla borsa dei dolci fatti in casa e, mentre me li offre, dice a voce bassa: “Siamo dei funamboli. Non possiamo permetterci nessuna distrazione. Non per noi ma per quanti sono legati a noi”.
Quando il treno arriva a Bratislava, scendono anche loro, vanno a trovare dei parenti. Li indirizzo sul bus da prendere, regalo i biglietti.
Passo dopo passo vado verso la fermata del mio bus ed ho la sensazione di camminare sicuro sulla corda tesa della vita.