domenica 26 settembre 2010

CHIARA LUCE BADANO


Era il 24 gennaio 1944. Chiara Lubich e le sue prime compagne sentono dire da un sacerdote che il più grande dolore di Gesù è stato sulla croce quando ha gridato “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. Chiara racconta che quel momento fu “una rivelazione e una chiamata”.
Scegliere e amare Gesù abbandonato in tutti i dolori personali, nei dolori della società, nelle discordie… divenne il segreto di chi decideva di rispondere con un “sì” senza riserve all’infinito amore di Dio. Nascevano le prime "focolarine". Un giorno Chiara parlando a dei giovani li esortava a far riecheggiare fino agli ultimi confini della terra quel “grido” che avrebbe ridato speranza al mondo. L’annuncio di dire di sì al dolore, riconoscendovi Gesù abbandonato, raggiunse anche Chiara Badano. Beatificata il 25 settembre scorso, la sua perfezione sta nel “sì” a Gesù abbandonato.
La madre racconta che nel momento in cui Chiara seppe della malattia che l’avrebbe portata alla morte, lei si gettò sul letto, nella sua stanza. Volle rimanere da sola. Ci vollero 25 minuti e disse il suo sì a Gesù. "Lo vuoi tu, lo voglio anch'io!"
Da quel sì non tornò mai indietro. Fu una grazia di cui beneficiarono genitori e amici. 
Oggi quel sì ha superato i confini dell’Italia e dell’Europa. Chiara Lubich che l’ha seguita nel tratto può arduo della salita la chiamò Chiara Luce.

Foto mia

2 commenti:

Giovanna Maria ha detto...

Adesso è innalzata perché faccia più luce ed io ne godo enormemente!!! Ciao Tanino =)

speranza ha detto...

Proprio così: la luce di Chiaretta avanza sempre più,e sapere che scaturisce da un si mai rinnegato alla volontà di Dio dà le ali all'anima, incoraggia e dona speranza.
Appartengo ai privilegiati che hanno vissuto in diretta la storia di questa famiglia 'benedetta da Dio,' come afferma sorprendendo papà Ruggero. Veramente erano in una tale realtà soprannaturale, che incantava. Ma non erano soli. Tutto era vissuto, condiviso e portato insieme.In molti abbiamo pregato, offerto, ed anche attinto alla loro fortezza, in uno scambio spontaneo, semplice e profondo che ora, a distanza, appare straordinario. Ma era normale vivere ed affrontare ogni momento, insieme, così!
Chiediamo di saper intessere tra molti questi rapporti di Cielo! Averli sperimentati dà la certezza che sono possibili!