domenica 27 maggio 2012

Maria di Trilussa


Quann'ero ragazzino, mamma mia me diceva:
"Ricordate, fijolo, quanno te senti veramente solo
tu prova a recità 'n'Ave Maria.
L'anima tua da sola spicca er volo
e se solleva come pe' maggìa".

……

Ormai so'vecchio, er tempo m'è volato,
da un pezzo s'è addormita la vecchietta,
ma quer consijo nun l'ho mai scordato.
Come me sento veramente solo
io prego la Madonna benedetta
e l'anima da sola pija er volo.

Trilussa 1871-1950, poeta romano
(anagramma del cognome di Carlo Alberto Salustri)  

Un lettore mi ha mandato questa poesia in romanesco. Penso sia comprensibile. Se non lo fosse, chiedetemi la traduzione.

3 commenti:

F.M. ha detto...

Bellissima poesia

Dominik Berberich ha detto...

É piú che comprensibile Tanino:). Porta bellissimo semplice messaggio!
Grazie, Dominik

mena ha detto...

questa poesia è bellissima provo a metterla su facebook