All’ospedale la nuova caposala si fece subito notare per le critiche verso chi l’aveva preceduta. Presto questo suo modo di fare creò fra tutti noi grande disagio. Arrivò il giorno in cui alle mie spalle girarono dicerie non vere. Non sapevo come fare. Ne parlai con una collega, anche lei nelle mie stesse condizioni. Tante idee ci vennero: scriverle una lettera anonima, accusarla al direttore, registrare le sue critiche contro tutti.
Non trovavo vie d’uscita. Un giorno alla messa il vangelo parlava di come trattare chi aveva sbagliato e decisi di parlare direttamente con la caposala.
Non fu facile. All’inizio ogni mia parola rimbalzava e peggiorava la mia posizione finché uno spiraglio si aprì. La caposala cominciò a parlare di ingiustizie subite prima, di difficoltà gravi con i figli, di solitudine…
Rimasi in ascolto. La vidi piangere. Era un’altra persona. Ci lasciammo senza troppe parole.Tutto è cambiato nel reparto.
Esperienza raccolta durante un viaggio in Ungheria.
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