venerdì 4 gennaio 2019

Marco Aquini

La morte è sempre una sconvolgente sorpresa anche se tutti sappiamo che nella data di nascita è contenuta anche quella della fine. 
Stavolta la sorpresa è anche una domanda: un uomo così necessario alla costruzione di un mondo migliore può andarsene? 
E Marco se n'è andato velocemente, in un'età che non faceva sospettare una fine. 
Se n'è andato. 
Quando, non molte settimane fa, avevo saputo della malattia, gli ho mandato un piccolo regalo ma non ho voluto disturbarlo. Speravo di rivederlo sano. 
Marco, uno tra i primi gen friulani, la seconda generazione dei focolarini, era diventato lui stesso focolarino, cioè aveva consacrato la sua vita perché prendesse "corpo" l'ideale dell'unità racchiuso nel cuore del testamento di Gesù, secondo il vangelo di Giovanni.
E lo ha fatto con la sua fedeltà, con la sua intelligenza e con una silenziosa presenza che era attesa di compimento. 
Ecco chi era Marco: lasciava che in ogni uomo si compisse il suo essere uomo. Non interveniva con consigli o direttive. Attendeva. 
Non creava imbarazzo il suo silenzio, ma suggeriva di ritornare al proprio centro, dove mistero e attesa si confondono e danno occhi nuovi.


11 commenti:

Anonimo ha detto...

Sconvolgente! Ma era come dici tu.
E forse questa sua "attesa" era il segreto che sigillava la sua vita.
Grazie, Tanino, Chiara Lubich può essere orgogliosa di un figlio tale,
Giovanni

Anonimo ha detto...

Grazie, Tanino e grazie, Marco!
Renata

Anonimo ha detto...

Caro Tanino,
quando ho saputo della "partenza" di Marco anche in me sono sorte delle domande.
Non è che cerchi una spiegazione e neppure una rassegnazione a ciò che accade come segno di un progetto superiore.
Da tempo non mi dò tali spiegazioni consolatorie o evanescenti.
Mi adeguo alla vita, al gioco delle malattie e non ragiono e non cerco di capire.
Tanino, adesione al mistero, diresti tu, e ti capisco nel senso che sono d'accordo a stare nella posizione in cui non tutto è spiegabile.
So che sei solidale con le mie incertezze,
Simona

rosewhite ha detto...

Sono d'accordo con Simona... Marco, compagno d'avventure (sono anch'io una delle prime gen friulane)...sono ancora incredula che tu non ci sia più.
Eppure non mi pongo domande. Sono in viaggio per partecipare al tuo funerale, con gli occhi in lacrime e con il profumo del Paradiso in cuore!

Tanino ha detto...

Grazie Rose!
non ci sono molte parole in certe situazioni: il silenzio si adegua alla sacralità del momento.
Tanino

Anonimo ha detto...

Marco è un focolarino modello.
Concreto, profondo... come dici tu, Tanino.
Ti ringrazio mentre ringrazio Marco.
Giorgio

Unknown ha detto...

Sincere condoglianze dalla Croazia. Ho conosciuto Marco tanti anni fa a Catelgandolfo Ottone Novosel-Franz

Anonimo ha detto...

Ho seguito via streaming la messa di Marco: Come diceva Leonardo Calò, Marco vive in noi se facciamo come lui.
Tanino, sono sgomenta e sorpresa da questa morte così improvvisa e così sconvolgente.
Grazie che lo hai ricordato e come lo hai ricordato.
Rina

Anonimo ha detto...

Vorrei saperne di più...
Grazie, Ludovico.

Anonimo ha detto...

Sono fiero di averlo avuto come padrino di battesimo! Mi ricordo bene di lui veniva tutti i weekend a cena a casa mia ... Era una persona unica ,lui era colui che ti ascoltava sorridendo e guardando al cielo e poi con 2 parole era in grado di risolvere qualsiasi problema tu avessi!!

Anonimo ha detto...

Ho letto e riletto con tanta commozione il passaparola di Biancarosa Chiarandini: 《Su quel masso erratico》.Dal sottotilo: Ricordando Marco Aquini. Vorrei dire tante cose ma riesco a dire solo un immenso grazie. Raffaele Verona.