mercoledì 23 ottobre 2019

Perché sono ottimista

Qualcuno mi chiede perché sono ottimista. 
Ho risposto per "titoli" e offro ad altri il mio pensiero: 

Mi guardo attorno, ascolto la TV, accendo la radio, leggo i rotocalchi, ascolto la gente che parla nei tram, sui treni… e mi sembra di poter raccogliere alcuni pensieri:

·      È finito il tempo dei parolai, di quelli che si erano preso il potere di definire l’uomo.
·      Nessuno sale più in cattedra, in pulpito, nei palchi dei comizi per dire quello che si deve fare o non fare, distribuendo premi e condanne. Chi lo fa è ridicolo.
·      Sono finiti chissà dove i venditori di felicità, di successo facile.
·      Sono svaniti nella loro nebbia mefitica i profeti universali che aprivano scuole di libertà che toglievano la libertà.

E allora? 
Dopo una tragica stagione che Terzani ha definito criminale “tutti diventiamo sempre più complici del più semplice dei crimini, l’indifferenza”:

·      Siamo poveri ma sempre più prossimi alla nostra immagine.
·      “Il regno di Dio è dentro di voi” è la luce di cui ciascuno è portatore e responsabile.
Questa la ragione del mio ottimismo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Tanino,
i "titoli" per definire il tuo ottimismo sono delle frecciate a questo o a quello.
So che non è tua intenzione lanciare strali contro qualcuno, ma stavolta viene fuori un tuo tremendo giudizio su persone fortemente riconoscibili in quello che affermi.
Conosco il movimento di cui fai parte. Certe espressioni penso siano rivolte a persone del movimento, mentre altre a persone della politica.
Quello che vorrei chiederti, ma senza impegno: potresti dire di più su come vedi certi tramonti? Da cosa deduci che è passato il tempo...
Ciao
Romano


Tanino ha detto...

Caro Romano,
grazie per il tuo commento.
Dalla mia esperienza e da quello che ho studiato, dai miei colloqui e relazioni con molte persone, mi sembra che sia passato il tempo degli assolutismi, delle sicurezze, dei princìpi ideali...
Questo ha certamente delle conseguenze che disorientano, ma è proprio questo che mostra quanto l'uomo sia capace di cercare e ricercare e di trovare equilibri sempre più avanzati.
Ma la cosa nuova è che la condizione dell'equilibrio che si cerca non è un principio, un'idea anche politica o religiosa, ma un nuovo modo di conoscere se stessi per trovare il filo che ci connette realmente con la Verità, con Gesù.
Mi spiego così l'affermazione di Gesù che il Regno di Dio è in noi.
Ci vorrebbe più tempo per approfondire...
Comunque grazie per avermi interpellato.
Ciao, Tanino