sabato 29 agosto 2020

Er compagno scompagno (Trilussa)

Un Gatto, che faceva er socialista
solo a lo scopo d’arivà in un posto,
se stava lavoranno un pollo arosto
ne la cucina d’un capitalista.
Quanno da un finestrino su per aria
s’affacciò un antro Gatto: – Amico mio,
pensa – je disse – che ce sò pur’io
ch’appartengo a la classe proletaria!
Io che conosco bene l’idee tue
sò certo che quer pollo che te magni,
se vengo giù, sarà diviso in due:
mezzo a te, mezzo a me… Semo compagni!
– No, no: – rispose er Gatto senza core –
io nun divido gnente cò nessuno:
fo er socialista quanno sto a digiuno,
ma quanno magno sò conservatore!
Trilussa

giovedì 27 agosto 2020

I veri amici

 



I veri amici sono quelli che si rispettano anche sulle cose per cui non sono d’accordo.

Sergio Bambaren

mercoledì 26 agosto 2020

Osservando una pianta


Osservavo una fragile e comune pianticella. 

La delicata composizione dei colori, la fragilità, la voglia di espandersi, una bellezza senza prezzo e donata senza attese... mi ha suggerito come impostare la mia giornata. 

martedì 25 agosto 2020

La fretta è universale...

La fretta è universale perché ognuno è in fuga da se stesso.

                                                         Friedrich Nietzsche

 


lunedì 24 agosto 2020

Vita ai giorni

 



Meglio aggiungere vita ai giorni che giorni alla vita.



Rita Levi Montalcini (1909-2012), premio Nobel per la medicina 1933.

sabato 22 agosto 2020

Il problema non è vedere ciò che nessuno ha visto...

Il problema non è tanto vedere ciò che nessuno ha ancora visto, quanto pensare ciò che nessuno ha mai pensato su qualcosa che tutti vedono.

Erwin Schrödinger (1887-1961), fisico austriaco, premio Nobel per la fisica 1933. 

(Ringrazio Miguel che avendomi segnalato questo scienziato mi ha fatto immergere nel suo mondo)


giovedì 20 agosto 2020

L'attesa

L’attesa trasforma il tempo in eternità.

                                     Simone Weil

 
 

lunedì 17 agosto 2020

All'ombra (Trilussa)


Mentre me leggo er solito giornale
spaparacchiato all'ombra d'un pajaro
vedo un porco e je dico: - Addio, majale! -
vedo un ciuccio e je dico: - Addio, somaro! -

Forse 'ste bestie nun me capiranno,
ma provo armeno la soddisfazzione
de poté dì le cose come stanno
senza paura de finì in priggione.

                                         Trilussa

domenica 16 agosto 2020

L'invisibile è reale

A dispetto di tutto il mondo che vediamo, c’è un altro mondo che si estende tutt’intorno a noi, benché non lo vediamo, e che è più sbalorditivo di quel che vediamo. In quel mondo invisibile, ci sono innumerevoli persone che vanno e vengono, vegliano, agiscono o attendono, e che noi non vediamo.

John Henry Newman (1801-1890), teologo poeta e filosofo inglese.

venerdì 14 agosto 2020

Saper volare...


Saper volare alto, esperienza umana tra le più belle, 

                      dipende dal saper toccare terra per alimentarsi.


Gioacchino Alfano, politico italiano. 

mercoledì 12 agosto 2020

Cristianesimo e Evoluzione


Cristianesimo e Evoluzione: non due visioni inconciliabili, ma due prospettive fatte per modellarsi, per completarsi a vicenda. In fondo, questa alleanza non era già iscritta da molto tempo nelle istintive invenzioni del linguaggio parlato? "Creazione", "Incarnazione", "Redenzione": queste stesse parole non richiamano, con la loro forma grammaticale, l'idea di un processo, piuttosto che quello di un gesto locale o istantaneo? 

Pierre Teilhard De Chardin

 

lunedì 10 agosto 2020

10 agosto (Pascoli)

Non è la prima volta che questa data mi riporti a una poesia di Pascoli. 
Indimenticabile perché legata alla tragedia del papà di Pascoli. 
Incancellabile perché ciò che aiuta a riflettere rimane come sentiero ormai tracciato, per sempre. 

San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.

Ritornava una rondine al tetto:
l'uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena de' suoi rondinini.

Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.

Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono...

Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.

E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh!, d'un pianto di stelle lo innondi
quest'atomo opaco del Male!


Giovanni Pascoli (1855-1912), poeta, accademico e critico letterario italiano.


sabato 8 agosto 2020

Il bisogno di Dio

Il bisogno di Dio è insito nella natura umana, e quanto più essa progredisce tanto più essa avverte, fino al tormento, fino a certa drammatica esperienza, il bisogno di Dio.


Papa Paolo VI

giovedì 6 agosto 2020

La trasfigurazione di Gesù e la nostra




Amo molto l’interpretazione della trasfigurazione di Cristo fornita dalla spiritualità orientale cristiana. Secondo alcuni autori non fu Gesù a trasfigurarsi, ma furono gli occhi dei discepoli che conobbero un processo di trasfigurazione e così furono resi capaci di vedere in lui ciò che prima non vedevano: egli era carne fragile come loro ma, nello stesso tempo, Figlio di Dio, immagine del Padre invisibile. Sì, noi abbiamo bisogno di trasfigurazione per percepire la vera bellezza, per vedere l’invisibile nel visibile.

Enzo BianchiLa bellezza: vedere l’invisibile nel visibile, in Avvenire 19 ottobre 2019
https://alzogliocchiversoilcielo.blogspot.com/2019/10/enzo-bianchi-la-bellezza-vedere.html

martedì 4 agosto 2020

Sotto l'azzurro fitto del mare...


Sotto l’azzurro fitto

del cielo qualche uccello di mare se ne va;

né sosta mai: perché tutte le immagini portano scritto:

«più in là» 

Maestrale di Eugenio Montale (1896-1981), poeta e critico letterario italiano.



 

lunedì 3 agosto 2020

Io credo all'Amore

Io so di non essere sola: nel mio silenzio, nel mio deserto, mentre cammino, Lui è qui: mi sorride, mi precede, mi incoraggia a portare a Lui qualche piccola briciola d'amore.
Prima nella poltrona, ora nel letto che è la mia dimora, ho trovato una sapienza più grande di quella degli uomini. Ho trovato che Dio esiste ed è amore, fedeltà, gioia, certezza, fino alla consumazione dei secoli.
Le mie giornate non sono facili; sono dure ma dolci, perché Gesù è con me, col mio patire, e mi dà soavità nella solitudine e luce nel buio: Lui mi sorride e accetta la mia cooperazione con Lui.
Quanto a me sto come sempre, ma da quando so che c'è Chi mi guarda lottare cerco di farmi forte: com'è bello così!
Io credo all'Amore disceso dal Cielo, a Gesù Cristo e alla sua Croce gloriosa.
Sì, io credo all'Amore.

                                                Beata Benedetta Bianchi Porro (1936-1964)

sabato 1 agosto 2020

Parola di Vita - Agosto 2020


“Chi ci separerà dall'amore di Cristo?” (Rm 8,35). 

La lettera che l’apostolo Paolo scrive ai cristiani di Roma è un testo straordinariamente ricco di contenuto. Egli infatti vi esprime la potenza del Vangelo nella vita di ogni persona che lo accoglie, la rivoluzione che questo annuncio porta: l’amore di Dio ci libera! 

Paolo ne ha fatto l’esperienza e vuole esserne testimone, con le parole e con l’esempio. Questa sua fedeltà alla chiamata di Dio lo porterà proprio a Roma, dove potrà dare la vita per il Signore. 

“Chi ci separerà dall'amore di Cristo?” 
Poco prima, Paolo ha affermato: «Dio è con noi»! [1]. Per lui, l’amore di Dio per noi è 
l’amore dello Sposo fedele, che mai abbandonerebbe la sposa, alla quale si è legato liberamente con un legame indissolubile, a prezzo del proprio sangue. 

Dio non è dunque un giudice, ma anzi è colui che prende su di sé la nostra difesa. 

Per questo nulla può separarci da Lui, attraverso il nostro incontro con Gesù, il Figlio amato. 

Nessuna difficoltà, grande o piccola, che possiamo incontrare in noi e fuori di noi è un ostacolo insormontabile per l’amore di Dio. Anzi, dice Paolo, proprio in queste situazioni, chi si fida di Dio e a Lui si affida è “super-vincitore”![2]

In questo nostro tempo di super-eroi e super-uomini, che pretendono di stravincere con l’arroganza ed il potere, la proposta del Vangelo è la mitezza costruttiva e l’apertura alle ragioni dell’altro. 

“Chi ci separerà dall'amore di Cristo?” 

Per comprendere e vivere meglio questa Parola, può aiutarci il suggerimento di Chiara Lubich: «Certamente noi crediamo, o perlomeno diciamo di voler credere, all'amore di Dio. Tante volte, però [...] la nostra fede non è così coraggiosa come dovrebbe essere. [...] nei momenti della prova, come nelle malattie o nelle tentazioni. È molto facile che ci facciamo assalire dal dubbio: «Ma è proprio vero che Dio mi ama?». E invece no: non dobbiamo dubitare. Dobbiamo abbandonarci fiduciosamente, senza alcuna riserva, all'amore del Padre. Dobbiamo superare il buio ed il vuoto che possiamo provare abbracciando bene la croce. E buttarci poi ad amare Dio compiendo la sua volontà e ad amare il prossimo. Se così faremo, sperimenteremo assieme a Gesù la forza e la gioia della risurrezione. Toccheremo con mano quanto sia vero che, per chi crede e si abbandona al suo amore, tutto si trasforma: il negativo diventa positivo; la morte diventa sorgente di vita e dalle tenebre vedremo spuntare una meravigliosa luce»[3] . 

“Chi ci separerà dall'amore di Cristo?” 

Anche nella cupa tragedia della guerra, chi continua a credere nell’amore di Dio apre spiragli di umanità: «Il nostro paese si trova in una guerra assurda, qui nei Balcani. Nella mia squadriglia venivano anche i soldati della prima linea del fronte, con tanti traumi dentro perché vedevano parenti ed amici morire davanti ai loro occhi. Non potevo fare altro che amarli uno per uno per quanto potevo. Nei rarissimi momenti di sosta, cercavo di parlare con loro di tante cose che un uomo ha dentro in quelle circostanze, ma siamo arrivati a parlare anche di Dio, perché tanti di loro non credevano. In uno di questi momenti di ascolto, ho proposto di chiamare un sacerdote per celebrare la Messa. Tutti hanno accettato e alcuni si sono accostati alla confessione dopo vent’anni. Posso dire che Dio era lì con noi». 

Letizia Magri 



Rm 8, 31.

[2] Cf Rm 8,37

[3] C. Lubich, Parola di Vita agosto 1987, in eadem, Parole di Vita, a cura di Fabio Ciardi (Opere di Chiara Lubich 5; Città Nuova, Roma 2017) p. 393.