Jacques Maritain, dopo la morte dell’amata Raìïssa della quale aveva scritto «Se desiderate sapere dove mi trovo, non cercatemi dove sono, ma cercatemi dove amo e sono amato, nel cuore della mia Raìïssa benedetta», si ritira a vivere tra i piccoli fratelli di Charles de Foucauld a Tolosa.
Abita poveramente in una piccola stanza spoglia. François Mauriac che lo visita, scrive di lui: «È incredibilmente lo stesso: ha l’età della sua anima e ne ha anche l’aspetto, se c’è un aspetto dell’invisibile!». E Jacques gli risponde: «Grazie di tutto ciò che ha detto dell’anima (…). I poveri cretini che fanno i furbi gettandola nella spazzatura credono di capire l’uomo, ma non sanno che l’uomo è incomprensibile perché la sua anima è a immagine di Dio, l’Incomprensibile. (…) Coloro che pensano di capire l’uomo con la scienza sono destinati a sfociare nell’ “uomo che è morto”, come dichiarano oggi i loro filosofi».
(grassetto mio).
Jacques Maritain (1882-1973), uno dei più grandi pensatori cattolici del XX secolo.
Nella foto (da internet) Raìïssa e Jacques.
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