giovedì 15 aprile 2010

I figli che vedono



Ciao, Tanino!
Parlando con alcuni compagni di scuola, siccome mia madre mi aveva aiutato a preparare i dialoghi per un piccolo spettacolo, ho detto quanta stima nutro per i miei genitori.
All’inizio mi hanno preso in giro, poi quando Loredana è scoppiata a piangere tutti sono diventati seri.
Abbiamo cominciato a dire quante cose riceviamo senza accorgercene.
Quello che volevo dirti è che nel tuo blog che racconta storie belle, devi dire che anche i figli si accorgono di quello che fanno i genitori, anche se non lo sappiamo dire o riconoscere.
I genitori che hanno più figli ci sembrano degli eroi e rimangono un esempio di speranza vera per noi. Insomma non è la speranza dei politici e dei mass media.
Fabrizio  

foto mia 

1 commento:

marc ha detto...

Andare controcorrente non e' certo semplice ai giorni nostri.
I nostri figli pero' sotto sotto imparano dal nostro "agire" e sicuramente cio' che si semina si raccoglie.
Mio figlio spesso e' sprezzante verso la madre ed in segreto io ci soffro molto per questo atteggiamento.
Ma come sempre i nodi vengono al pettine.
Ultimamente mia moglie e' stata nuovamente ricoverata per un ennesimo intervento ed il giorno in cui e' stata operata mi sono ritrovato da solo poiche' non riuscivo a mettermi in contatto con i figli...
Nel tardo pomeriggio mi hanno chiesto perche' li avessi cercati insistentemente sui telefonini come se cio' non fosse di loro competenza.
Una lamina mi ha attraversato il corpo, ma mi son detto: sono qui io in rappresentanza di tutta la famiglia.
Dopo qualche giorno mio figlio e' venuto a trovare la madre e... l'ho trovato con gli occhi pieni di lacrime.
Ancora una volta mi son detto che non bisogna giudicare, ma Amare ed e' questo il testamento che dobbiamo lasciare a chi ci sta accanto.
Mia figlia che studia fuori regione non vede l'ora di fare una sorpresa alla mamma venendo a trovarla a sua insaputa.
Forse abbiamo seminato bene...
Grazie per questo mestiere difficile che non si puo' apprendere da nessun libro.
Marcello