sabato 15 maggio 2010

Voglio arrivare a te



No
non voglio aggiungerti alle mie cose!
Voglio
arrivare a te.

 foto mia

5 commenti:

Giovanna Maria ha detto...

Come santa Teresina chiedo al mio PAPARINO di prendermi in braccio ;-)

Anna (da Nicodemo) ha detto...

Eh eh, Tanino, sicuramente avrai preso come soggetto di questa proposizione l' "io" (Io, voglio arrivare a te).

Bé ... sorpresa, è la stessa cosa che pensa e desidera Dio per te e per ognuno e che ha incarnato in Suo Figlio.
Gesù è questo "voglio arrivare a te".

Sarà un pochino poco rispettoso nei confronti di Dio, ma - come dire - noi abbiamo gli stessi Suoi desideri e le stesse Sue parole ... solo che sono un tantino soffocati da un sacco di cianfrusaglie.

In qualche modo, noi siamo "lampi del Suo amore" ... oppure siamo piccole e simpatiche cellule del Suo Corpo.

... ma guai se una piccola cellula si sente superiore all'altra: biologicamene parlando succedono delle catastrofi.

Ah ... questa proposizione è ad hoc per la settimane che stiamo vivendo: dall'Ascensione a Pentecoste.

etivengoacercare ha detto...

Grazie Tanino, di ricordarmi 'non aggiungere' il Padre alle cose che abitano la mia anima. Buonissima giornata.
Francesco.

Tanino Minuta ha detto...

carissimi Giovanna, Anna e Francesco, in genere non aggiungo niente ai commenti che ricevo. stavolta, dato che quelle frasi che avete commentato sono la presa di coscienza di un passo importante della mia vita, vi dico (lo meritate) qualcosa di più. Fu come un momento di profondo innamoramento in cui è proprio l'Altro che ti rende capace di rispettare la tua persona e la Sua persona. Quindi è il carattere efficace di una vicinanza che ti definisce, ti isola, ti rende solo, e come tale, capace di essere il "tu" di un Altro. Non so se sono riuscito... ma capite al di là delle parole. Grazie della vicinanza. Tanino

Anna (da Nicodemo) ha detto...

Oooooh, ma che bello!!!
Pensavo di non sentirlo più, pensavo di aver preso una cantonata quando dicevo (e dico), asserivo (e asserisco) che la conversione avviene per gli stessi canali dell'innamoramento: ci si innamora di Dio nello stesso modo con cui ci si innamora di una persona.
Il canale è sempre lo stesso, ma è l'esito che è diverso, molto diverso.

... Innamorarsi di Dio non esclude gli altri, anzi ... ci si fonde con gli altri. Non so spiegarlo bene, ma succede più o meno così.

Certo che Dio è davvero "un Dio" se ci cerca dove noi stiamo cercando e non dove dovremmo essere.

Ci sovrasta e ci anticipa sempre nella logica di un dono che non ha misura alcuna, ma la cosa che sconcerta (chi l'ha provato) è che anche l'innamoramento umano riprende spessore ed altezza, rifiorisce e prende forza quando ci si innamora di Dio: la Persona che è la sintesi di ogni persona umana.

Dio non mortifica l'uomo nell'amore per Lui, ma lo valorizza nel vero desiderio (vitale ed essenziale) si amore e di amare che - piaccia o meno - abita in ogni uomo che abita questo Pianeta e questa vita.

Grazie per la condivisione, Tanino ... a volte ho l'impressione di un "parlare cuore a cuore" (anche se poi è uno "scrivere").