venerdì 28 febbraio 2014

"Abbiamo creduto all'amore" presentazione a Scandicci




La libreria La Cometa in collaborazione con l'Associazione culturale La Cometa
presenta  
Abbiamo creduto all'Amore
di TANINO MINUTA

sabato 1 marzo alle ore 16,30
a Scandicci in via Turri 70C
tel. 055.25.91.273 mail cometa@cometalibri.it

 
introduce l'incontro Carlo De Luca


 

Il libro è un mosaico, la polifonia delle prime e dei primi focolarini che ripercorrono, con il loro vissuto, i primi 6 – 7 anni della vita del Movimento dei Focolari.
Chiara Lubich è l'indiscussa protagonista, riflessa nella storia di ciascun narratore.
Sono 70 anni da quel momento in cui si è “acceso” il focolare.
Lo ricorderemo e rivivremo insieme.

giovedì 27 febbraio 2014

Come diventare una persona seria...



“Chi non ride mai non è una persona seria.”

Charlie Chaplin (1889 – 1977)    

mercoledì 26 febbraio 2014

Letteratura della migrazione: LA MELODIA DEL PIANO



La mia sorpresa nel leggere La melodia del piano di Abou El Maati Abou Shareb, è stata la costatazione che oggi, più che mai, la letteratura può avere un ruolo decisivo nel dialogo tra culture diverse.
Vivo gomito a gomito con persone delle più varie provenienze e spesso conosco soltanto ciò che mi raccontano o le curiosità etniche. Di fronte ad una civiltà diversa dalla mia è sempre difficile comprendere profondamente quali siano i modelli culturali che la animano.
Nel romanzo dell’egiziano Abou Shareb, che dagli anni Ottanta vive a Firenze con la moglie italiana e una figlia (entrambe protagoniste della narrazione), tutta l’arte dell’autore è nella descrizione di ambienti, atmosfere, situazioni… un vissuto che lascia trasparire con delicatezza, e senza giudizio, i sentimenti, la visione del mondo.
Ci si trova subito immersi nella quotidianità, in fatti esistenziali e l’Autore, vivendoli in prima persona, rivela, con una lingua semplice (la semplicità raggiunta da uno che sa scrivere) chi è lui, come un egiziano vive il dolore, la lontananza dalla propria terra, la religiosità, l’amore, la fedeltà.
Mi ero segnato tanti stralci da trascrivere e alla fine ho evinto l’impossibilità di trovare una pagina rappresentativa perché la narrazione è tutta rappresentativa.
L’opera in questione, edita da Cosmo Iannone Editore, ( http://www.cosmoiannone.it ) è parte di una collana diretta da Armando Gnisci, ex docente universitario, che come critico letterario, agli inizi degli anni ’90, ha iniziato a mettere a fuoco il valore della letteratura della migrazione, offrendo attraverso la rivista Kumà, tutti i contributi e i passi fatti nel campo del “meticciato” culturale.
Il valore dell’opera di Abou Shareb, la cui versione italiana è stata rivista e controllata dall’Autore, è come una guida turistica che attraverso descrizioni puntuali e datate, aiuta a entrare nella visione della vita di un uomo… e quell’uomo ha gli stessi sentimenti di ogni altro uomo. La letteratura, come la musica, non ha barriere, anticipa un nuovo modo di "essere uomini". Grazie Abou!        
Assieme all'Autore in occasione di una presentazione dell'opera

lunedì 24 febbraio 2014

Amare i nemici



“Amate i nemici”, dice il Signore. 
Amare veramente il nemico è prima di tutto non lamentarsi dei torti ricevuti. 
È provare dolore per il peccato che l’altro ha commesso come un’offesa all’amore di Dio, ed è provare a quest’ultimo, a fatti, che lo amiamo sempre.
“Ho commesso un peccato? È colpa del demonio! 

Ho subito un’ingiustizia? È colpa del prossimo!” 
Questa è il modo di fare di molti cristiani. Ma non è agli altri che dobbiamo addossare la colpa: il nemico, ognuno ce l’ha nelle mani; il nemico è l’egoismo che fa cadere nel peccato. Beato fin d’ora il servo che terrà sempre incatenato questo nemico, consegnato nelle sue mani, e saprà armarsi con saggezza contro di lui; se così agirà, nessun altro nemico, visibile o invisibile, potrà fargli alcun male.

San Francesco d'Assisi (1182-1226), Ammonizioni, 9-10



domenica 23 febbraio 2014

Chi scrive la mia storia?


Parlavo con un collega molto amareggiato per una serie di contrarietà. Eppure, in situazioni simili ho sperimentato che al fondo del fondo c’è sempre una luce, si apre un inatteso spiraglio.
La speranza è la possibilità di lasciarsi guidare dallo "spiraglio".
Mentre parlavo con il collega mi sono ricordato di un’omelia di papa Francesco (Vaticano, s. Marta, 7 ottobre 2013). Ne trascrivo uno stralcio:




“Io mi domando, a me, e domando anche a voi: ci lasciamo scrivere la vita, la nostra vita, da Dio o vogliamo scriverla noi? E questo ci parla della docilità: siamo docili alla Parola di Dio? ‘Sì, io voglio essere docile!’. Ma tu, hai capacità di ascoltarla, di sentirla? Tu hai capacità di trovare la Parola di Dio nella storia di ogni giorno, o le tue idee sono quelle che ti reggono, e non lasci che la sorpresa del Signore ti parli?”


venerdì 21 febbraio 2014

C’era una volta…



Leggevo delle favole a dei bambini e, ancora una volta, mi sono reso conto che se una favola è “vera”, ha cioè un contenuto, il bambino ne coglie il valore e ne vuole un’altra dello stesso spessore, e non si stanca. Se una favola è solo gioco di combinazioni fantastiche, il bambino si distrae e la sua attenzione cerca altro.

Tra questi bambini, i più piccoli, più che dai contenuti, sono presi dallo stesso sentimento che coinvolge il lettore. Quindi la partecipazione del narratore garantisce la credibilità e assicura l'attenzione.

I bambini insegnano sempre.