venerdì 4 luglio 2014

Chi vive, vive


Chi vive, quando vive, non si vede: vive. 
Se uno può vedere la propria vita, 
è segno che non la sta vivendo più: 
la subisce, la trascina.
 
Luigi Pirandello (1867-1936)
Drammaturgo, poeta e scrittore italiano

2 commenti:

Anonimo ha detto...

grande Pirandello, della tua Agrigento!
tu, come agrigentino che mi dici?
Giorgio S.

Tanino Minuta ha detto...

ciao, Giorgio!
Ti racconto questa: Ero in Ungheria anni fa e una collega, specialista di Pirandello, mi ha dato da leggere alcuni suoi lavoro fatti sul drammaturgo agrigentino.
Ho fatto delle domande a questa collega e ho visto che alcuni punti, alcune sfumature della cultura siciliana, o meglio, agrigentina, non erano state colte.
E per certi impercettibli segni ci vuole un decodificatore sper specializzato.
Ho notato in quella occasione che Pirandello può essere letto a vari strati e ogni strato è esaustivo, appagante, completo.
Secondo me, siciliano e agrigentino, la grandezza di Pirandello è quella di essere riuscito a osservare l'agrigentinità da fuori, da un punto di vista obiettivo e nello stesso tempo parlando dal cuore della cultura che l'ha formato.
E' un paradosso! Si comprende così il Nobel.
Grazie, Giorgio, giusto per dire qualcosa...
saluti,
Tanino