domenica 8 maggio 2016

Il sogno di papa Francesco

Il 6 maggio ’16 in Vaticano papa Francesco ha accettato un’importante onorificenza. Il Papa, che ha scelto di non volere premi, ha accolto il Premio Internazionale Carlo Magno, perché questo sia “uno slancio nuovo e coraggioso per questo amato Continente”.
A Roma sono convenuti i vertici delle istituzioni europee: Martin Schulz, presidente del Parlamento europeo; Jean-Claude Junker, presidente della Commissione europea; Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo e la cancelliera tedesca Angela Merkel.
Il Papa ha concluso il suo discorso esprimendo un sogno:

“Sogno un’Europa giovane, capace di essere ancora madre: una madre che abbia vita, perché rispetta la vita e offre speranze di vita. Sogno un’Europa che si prende cura del bambino, che soccorre come un fratello il povero e chi arriva in cerca di accoglienza perché non ha più nulla e chiede riparo. Sogno un’Europa che ascolta e valorizza le persone malate e anziane, perché non siano ridotte a improduttivi oggetti di scarto.
Sogno un’Europa, in cui essere migrante non sia delitto bensì un invito ad un maggior impegno con la dignità di tutto l’essere umano. Sogno un’Europa dove i giovani respirano l’aria pulita dell’onestà, amano la bellezza della cultura e di una vita semplice, non inquinata dagli infiniti bisogni del consumismo; dove sposarsi e avere figli sono una responsabilità e una gioia grande, non un problema dato dalla mancanza di un lavoro sufficientemente stabile.
Sogno un’Europa delle famiglie, con politiche veramente effettive, incentrate sui volti più che sui numeri, sulle nascite dei figli più che sull’aumento dei beni. Sogno un’Europa che promuove e tutela i diritti di ciascuno, senza dimenticare i doveri verso tutti.
Sogno un’Europa di cui non si possa dire che il suo impegno per i diritti umani è stata la sua ultima utopia”.


Foto da Zenit, servizio informazioni

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