NELLE TUE MANI, O
DIO
Mi abbandono, o Dio,
nelle tue mani,
gira e rigira
quest’argilla,
come creta nelle
mani del vasaio.
Dalle una forma e
poi spezzala , se vuoi.
Domanda, ordina, che
cosa vuoi che io faccia?
Innalzato, umiliato,
perseguitato, incompreso,
calunniato,
sconsolato, sofferente, inutile a tutto,
non mi resta che
dire, sull’esempio di tua madre:
“ Sia fatto di me
secondo la tua parola”.
Dammi l’amore per
eccellenza,
l’amore della croce,
ma non delle croci
eroiche
che potrebbero
nutrire l’amor proprio,
ma di quelle croci
volgari
che purtroppo porto
con ripugnanza…
Di quelle croci che
si incontrano ogni giorno
nella
contraddizione, nell’insuccesso,
nei falsi giudizi,
nella freddezza,
nel rifiuto e nel
disprezzo degli altri,
nel malessere e nei
difetti del corpo,
nelle tenebre della
mente e
nel silenzio e
aridità del cuore.
Allora solamente tu
saprai che ti amo,
anche se non lo
saprò io,
ma questo mi basta.
autore incerto: sembra sia la preghiera che Robert Kennedy lesse nel giorno del funerale del fratello John Kennedy.
2 commenti:
John? Credevo di ricordare che fosse di Bob Kennedy, è impossibile dimenticare ... l'argilla.
Infatti... ho corretto,
Grazie!
L'autore è incerto: sembra sia la preghiera che Robert Kennedy lesse nel giorno del funerale del fratello John Kennedy.
Ciao,
Tanino
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