lunedì 9 maggio 2016

Nelle tue mani, o Dio.

NELLE TUE MANI, O DIO

Mi abbandono, o Dio, nelle tue mani,
gira e rigira quest’argilla,
come creta nelle mani del vasaio.
Dalle una forma e poi spezzala , se vuoi.
Domanda, ordina, che cosa vuoi che io faccia?
Innalzato, umiliato, perseguitato, incompreso,
calunniato, sconsolato, sofferente, inutile a tutto,
non mi resta che dire, sull’esempio di tua madre:
“ Sia fatto di me secondo la tua parola”.
Dammi l’amore per eccellenza,
l’amore della croce,
ma non delle croci eroiche
che potrebbero nutrire l’amor proprio,
ma di quelle croci volgari
che purtroppo porto con ripugnanza…
Di quelle croci che si incontrano ogni giorno
nella contraddizione, nell’insuccesso,
nei falsi giudizi, nella freddezza,
nel rifiuto e nel disprezzo degli altri,
nel malessere e nei difetti del corpo,
nelle tenebre della mente e
nel silenzio e aridità del cuore.
Allora solamente tu saprai che ti amo,
anche se non lo saprò io,
ma questo mi basta.

                                              autore incerto: sembra sia la preghiera che Robert Kennedy lesse nel giorno del funerale del fratello John Kennedy.


2 commenti:

maurizio mosconi ha detto...

John? Credevo di ricordare che fosse di Bob Kennedy, è impossibile dimenticare ... l'argilla.

Tanino Minuta ha detto...

Infatti... ho corretto,
Grazie!
L'autore è incerto: sembra sia la preghiera che Robert Kennedy lesse nel giorno del funerale del fratello John Kennedy.
Ciao,
Tanino