giovedì 15 settembre 2016

20 secondi... 40 secondi... 80 secondi...

Un'amica mi manda questa dolorosa confessione di Dario Veranda, sopravvissuto al recente terremoto. 


AMATRICE 2016 
20 secondi... 40 secondi... 80 secondi... e tuo marito, tua moglie, i tuoi figli, tuo padre, tua madre non vivono piú. Perdi tutto. Perdi ogni riferimento. 
Cosa faccio? dove sono? Dov'é la mia casa? Non la riconosco piú. Il mio lavoro. Il sorriso dei miei figli.... E ripensi a quante inutili liti, a quante volte del tuo parere, della tua opinione ne hai fatto una questione di vita o di morte. 
Quante volte, di sciocchezze, di stupidaggini ne hai fatto una questione di principio? 
Poi quando le uniche cose che contano nella tua vita non ci sono piú, quando non hai piú né risorse né speranze né braccia che ti stringono né baci che ti consolano, quanto ti guardi attorno sperduto tra sassi, polvere e mattoni e giocattoli, allora capisci che non si gioca piú, che non c'é piú tempo per riparare a quella frase sparata come un proiettile in faccia al prossimo, a quel giudizio gratuito, a quelle "questioni di principio", a quell'abbraccio negato. 
E quando ti accorgi che a te, per qualche oscuro motivo è stato concesso un po' piú di tempo per capire cosa veramente conta nella tua vita, dove é il vero tesoro dove riporre il tuo cuore, devi fare in fretta e approfittarne. 
Per chiedere scusa, per far pace, per implorare il Signore di riparare le uniche vere macerie della tua vita. 
Finchè c'è tempo, impara a modificare i tuoi:"non posso" in:"POSSO"! 
Getta la cattiveria, l'arroganza e l'invidia... Impara a gioire delle cose semplici e dei successi del tuo prossimo: familiare, amico o sconosciuto senza voler sempre il riflettore puntato sul tuo egoismo ...
Prima che scocchino per ognuno di noi, quei 20 secondi... 40 secondi... 80 secondi. Gli ultimi.
Perdonatemi. Se volete. Se potete.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Grazie al signor Veranda. Ci vuole forza e coraggio per condividere questa Testimonianza! Anche dopo questi terribili episodi e/o dopo la perdita di persone care, si può cominciare a comprendere il nostro egoismo e a interrogarci sul nostro comportamento con gli altri; a volte si ha bisogno che il prossimo ci faccia capire che pensi solo a te stesso e non vedi quello che ti passa accanto, nelle sue gioie, nei suoi dolori e nelle difficoltà del suo cammino. E questo è capitato anche a me.... io pensavo di essere umile, ma ero l'opposto. A volte con estrema difficoltà, sto togliendo le "macerie" in fondo al mio cuore, e la CONDIVISIONE resta la forma più alta per aprirsi all'Altro e Vivere l'Altro cercando di essere "Piccoli". Questa è la "rivoluzione" del Vangelo perché mi fa stare bene.
Grazie molte Tanino e lieta giornata. Gabry