mercoledì 20 gennaio 2021

Settimana dell'unità

Nella rivista “Jesus” di gennaio 2021 c’è un’intensa intervista di Vittoria Pisciandaro al pastore  Paolo Ricca. 

Prendo due risposte che mi sembrano importanti per la settimana dell’unità delle chiese, che stiamo vivendo. Consiglio di andare all’intervista che è chiara e illuminante: 

 

Quali sono, invece, gli ostacoli maggiori nel dialogo? 

«L’ostacolo maggiore è la lentezza che le Chiese tutte hanno a uscire dalla mentalità del monologo ed entrare in quella del dialogo. Cioè ad abbandonare l’idea dell’autosufficienza, che la propria Chiesa basta a realizzare il cristianesimo. La scoperta ecumenica è proprio questa: una Chiesa, piccola o grande che sia, non basta, c’è sempre un deficit. La mia identità confessionale, qualunque essa sia, è deficitaria rispetto alla realizzazione della pienezza dell’essere cristiano. Siamo vissuti per secoli nella convinzione che ciascuno avesse la pienezza cristiana, oggi la difficoltà maggiore è uscire da questa gabbia e capire che tu hai bisogno dell’altro cristiano per essere cristiano». 

 

Una consapevolezza più che mai urgente, oggi che i cristiani sono chiamati a dialogare con fedeli di religioni diverse in società sempre più pluraliste. Qual è a suo parere il giusto approccio al dialogo interreligioso? 

«È evidente che è urgente, ma attenzione, perché se si sovrappone il problema interreligioso a quello ecumenico si crea una grande confusione. L’unità cristiana si fa intorno a Cristo e non intorno a un’idea di unità generale o a un Dio che non ha più il profilo cristiano perché deve essere accettevole a tutti gli altri. Nella logica spirituale il dialogo interreligioso è un momento ulteriore, che va coltivato anche parallelamente a quello intercristiano, ma senza sovrapporre il primo al secondo». 


 https://www.alzogliocchiversoilcielo.com/2021/01/paolo-ricca-un-concilio-per-tutti-i.html

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