Più la guerra avanza, con passi disumani e crudeli, più mi rendo conto del valore insostituibile della parola di Gesù: necessaria sempre e urgente.
Seguo come posso, gli eventi e i racconti. Ho partecipato anche a discussioni e tavole rotonde sulla guerra Russia-Ucraina. Il carattere del conflitto, registrato e trasmesso come mai era avvenuto, non si allontana dalle dinamiche di ogni altra guerra.
Per me questa attenzione a ciò che avviene non è sorretta da curiosità oppure da paura, ma è una forma di “partecipazione” alla sofferenza e nello stesso tempo la ricerca del senso dell’evento visto in prospettiva della Storia, dell’Incarnazione di Gesù, cioè dell’Amore.
Non ci sono gerarchie nella verità ma c’è una lotta manifesta tra amore e menzogna.
La parola non crea soltanto la Chiesa ma la vita di ogni nazione.
Dal mio “diario”, 11 marzo ’22.
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