Dio mi ha creato perché gli rendessi un particolare servizio; mi ha affidato un lavoro che non ha affidato ad altri. Ho la mia missione, che non saprò mai in questo mondo, ma mi sarà detta nell'altro. Non so come, ma sono necessario ai suoi fini, necessario nel mio posto come un Arcangelo nel suo; se, però, vengo meno, egli ne può far nascere un altro, cosi come può cambiare le pietre in figli di Abramo. Ciononostante ho una parte in questa grande opera; sono un anello della catena, un legame di parentela tra le persone. Non mi ha creato per nulla. Io farò il suo lavoro; sarò un angelo di pace, un predicatore di verità stando al mio posto, senza averne l'intenzione, se soltanto ne osservo i comandamenti e lo servo nella mia vocazione.
Avrò, perciò, fiducia in lui. Qualsiasi cosa e dovunque io sia, non posso mai essere buttato via. Se sono ammalato, la mia malattia può servire a lui; se mi trovo in perplessità, la mia perplessità può servire a lui; se sono nel dolore, il mio dolore può servire a lui. La mia malattia, o perplessità, o dolore possono essere cause necessarie di qualche grande disegno il quale è completamente al di sopra di noi. Egli non fa nulla inutilmente; può prolungare la mia vita, può abbreviarla; sa quello che fa. Può togliermi gli amici, può gettarmi tra estranei, può farmi sentire desolato, può far sì che il mio spirito si abbatta, può tenermi celato il futuro, e tuttavia egli sa quello che fa.
O Adonai, o governatore di Israele, tu che guidasti Giuseppe come si guida un gregge, o Emanuele, o Sapienza, io do me stesso a te; confido interamente in te. Tu sei più saggio di me, più affezionato a me di quello che non sia io a me stesso. Degnati di attuare in me i tuoi alti progetti, qualunque essi siano; lavora in me e attraverso me. Io sono nato per servire te, per essere tuo, per essere un tuo strumento. Fammi essere il tuo strumento cieco. Non ti chiedo di vedere, non ti chiedo di sapere, ti chiedo semplicemente di essere messo all'opera.
John Henry Newman, Meditazioni e Preghiere a cura di Giovanni Velocci, Jaca Book, Milano 2002, pp. 38-39.
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