giovedì 26 maggio 2011

Ancora sulla preghiera

Mi chiede Alessandro, un giovane universitario, di dirgli qualcosa sulla preghiera:
Non sono uno "specialista" ma posso dire quello che traggo dalla mia esperienza.

La preghiera è un bisogno antico, mai spento. E' la qualità dell'uomo.
Tutto ciò che accade educa alla preghiera.
E si entra così in un rapporto. Entro in rapporto con Dio.
Allora mi metto dalla "sua" parte, nella sua stessa disposizione verso gli altri. 
Mi metto dalla parte di chi salva, di chi libera dal male, di chi riscatta dall'ignoranza. 
Entro in una corrente d'amore. 
Chi prega è un parafulmine, è un intercessore.


Ecco, Alessandro, qualche idea. Ci torneremo ancora. Intanto buona giornata!
e grazie!  Tanino 


Foto: Turris eburnea opera di Tommaso Giannotta

2 commenti:

F.M. ha detto...

Tanino, quanto sento vero quello che dici. Ieri un amico mi ha scritto:

"La Fede non è per NULLA un "dono"; chiamarla "dono"sarebbe sminuirla... altrimenti perché Dio dovrebbe poi togliere questo dono? La Fede è intimità, dialogo continuo reciproco, come tra sposi. La tua esperienza dice questo: FEDE pura, dialogo mai interrotto o ripreso, un Cuore solo che ha ti ha abitato.

a presto
Francesco

Anna (da Nicodemo) ha detto...

... E nessuno può insegnare a pregare.
Toccata sul vivo non posso fare a meno di dire che:
*pregare è come respirare: lo si fa prima ancora di parlare
*non c'è un modo particolare di pregare: ogni persona ha il suo, come il viso, come la vita,
*molti dicono di "non saper pregare": sono quelli che pregano di più
*spesso è solo ed infantile "Ciao" rivolto a Dio all'alba o alla sera prima di dormire
*è stare davanti a Dio come Padre ... nonostante ci possiamo sentire nudi di tutto
*è un dialogo intenso che supera per modo e confidenza quello di qualsiasi altro rapporto umano
*può essere un silenzio senza pensieri e fatto solo di sguardi

per Francesco:
il tuo amico ha ragione: la Fede non è un dono ... credo sia Dio stesso che ... CI PREGA
Perchè anche Dio prega e prega noi, per noi, con noi ...

E dopo questo sproloquio ... ciao Tanino e ciao Francesco.