martedì 17 maggio 2011

La luce, il buio


Come parlare della Luce se non si è avuto, almeno una volta, l'esperienza del Buio? (Zenone)

Dipinto su seta di Katarina Bohmova (part.)

4 commenti:

Anna (da Nicodemo) ha detto...

E' proprio vero, ma è anche vero che per accorgersi di essere nel Buio è necessario aver conosciuto - almeno una volta - la Luce.

Chi non fa esperienza di Luce non sa davvero di essere al Buio. Sta male, certo, ma crede che non ci sia alternativa.

Anche se è vero che ognuno di noi, per nascita, sa che cos'è la Luce ... quella vera, quella che fa stare bene.

Direi che i cristiani devono un po' essere gli elettricisti del prossimo, gli spolveratori degli occhi del cuore, gli spazzini dei ricordi, stimolatori della memoria, ecc. ecc. ... Operai della Luce sia che sia spenta (ma c'è)o nascosta.

Grazie Tanino.

Giovanna Maria ha detto...

Già! E come restare nelle tenebre dopo aver fatto esperienza della Luce? ;-)

Anonimo ha detto...

Riesci sempre, Tanino, a mettermi in crisi... positiva. Ho ripensato ad una drammatica stagione vissuta con un figlio. Era buio, non solo per me, ma per tutta la famiglia. Ne siamo usciti migliorati.
Grazie di questo aforisma che hai scelto e sicuramente avevi qualche motivo che te lo faceva postare nel blog.
Resto anonimo, ma intuisci che sono un tuo fedele "fans".

Giovanna Maria ha detto...

http://www.it.catholic.net/notizie/262
Card. Bagnasco: “dolore sconvolgente” per il prete pedofilo:
‎*Per crucem ad lucem, dice la fede pasquale: e noi crediamo – Pastori e fedeli – che la prova e il senso di sgomento ci porteranno a salutari riflessioni su quel cammino di conversione dal quale nessuno è mai esente, ma che interpella senza sosta ogni discepolo di Cristo, ogni vero ministro di Dio.