venerdì 15 marzo 2013

Il tempo della Chiesa


Papa Francesco, da cardinale, ha scritto la prefazione al libro "Il tempo della Chiesa secondo Agostino" di Giacomo Tantardini, Città Nuova, 2010, ecco un brano:



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Se Agostino è attuale, se ci è contemporaneo - come questo libro documenta - lo è soprattutto perché descrive semplicemente come si diventa e si rimane cristiani nel tempo della Chiesa. Quel tempo che è il suo, così come è il nostro. «Quel tempo breve - ripete più volte Agostino commentando le parole di Gesù nel Vangelo di Giovanni (Gv 16, 16-20)- che va dall’ascensione al cielo del Signore nel suo vero corpo al suo ritorno glorioso» (p. 123).

   L’immagine per me più suggestiva di come si diventa cristiani, così come emerge in questo libro, è il modo in cui Agostino racconta e commenta l’incontro di Gesù con Zaccheo (pp. 279-281). Zaccheo è piccolo, e vuole vedere il Signore che passa, e allora si arrampica sul sicomoro. Racconta Agostino: «Et vidit Dominus ipsum Zacchaeum. Visus est, et vidit / E il Signore guardò proprio Zaccheo. Zaccheo fu guardato, e allora vide». Colpisce, questo triplice vedere: quello di Zaccheo, quello di Gesù e poi ancora quello di Zaccheo, dopo essere stato guardato dal Signore. «Lo avrebbe visto passare anche se Gesù non avesse alzato gli occhi», commenta don Giacomo, «ma non sarebbe stato un incontro. Avrebbe magari soddisfatto quel minimo di curiosità buona per cui era salito sull’albero, ma non sarebbe stato un incontro» (p. 281). Qui sta il punto: alcuni credono che la fede e la salvezza vengano col nostro sforzo di guardare, di cercare il Signore. Invece è il contrario: tu sei salvo quando il Signore ti cerca, quando Lui ti guarda e tu ti lasci guardare e cercare. Il Signore ti cerca per primo. E quando tu Lo trovi, capisci che Lui stava là guardandoti, ti aspettava Lui, per primo. Ecco la salvezza: Lui ti ama prima. E tu ti lasci amare. La salvezza è proprio questo incontro dove Lui opera per primo.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Tanino,grazie: stiamo vivendo in una nuova speranza.
Benedetto XVI e papa Francesco sono due stelle che hanno acceso questa speranza.
Dobbiamo stare all'altezza che ci indicano questi giganti della Carità.
Ciao,
Rosanna

Anonimo ha detto...

In giro si sente parlare di questo Papa con simpatia e gratitudine.
Penso che la gratitudine vada anche a Papa Benedetto perché ha seguito la voce dello Spirito.
Ciao, Tanino, grazie di questo blog così vicino a moltissimi.
Sono uno dei tuoi fedelissimi. Spero di incontrarti da qualche parte.
Ciao,
Giovanni A.

Luisa ha detto...

Come è vicino all'ideale evangelico dell'unità questo "donato" Vescovo di Roma come lui ama definirsi!

Come Chiara l'ha fatto proprio col suo sì, così lui lo deve aver fatto proprio da sempre.

E non è certo un atteggiamento pubblicitario per ingraziarsi subito il popolo di Dio (che ha già istintivamente capito tutto e a tutti i livelli), ma perchè è evidente che si sente parte di una famiglia umana che anela a cercare una luce alzando gli occhi per vedere "al di là".

E si va in alto solo tenendosi per mano e cercando di amare tutto e tutti con l'aiuto della Grazia, la stessa Grazia dello Spirito che ha operato mercoledì un vero miracolo, frutto anche della preghiera incessante di chi "ha vera fiducia"

Sicuramente non avrà vita facile sia dal "sovrano del mondo" che certo guarda molto male la gioia immediata e globale del pianeta per questo avvenimento, sia da chi non condivide o non condividerà il suo rigore evangelico, ma sento forte dentro l' evidenza che sia del tutto sua la pace di chi si fida, e la Parola di Gesù "non abbiate paura! Sono Io!"

Luisa

Tanino Minuta ha detto...

Il Papa è una continua, commovente, attesissima sorpresa.
Grazie a tutti!
Tanino

Unknown ha detto...

Papa Francesco: È sorprendente la sua semplicità e umiltà di gesti e di parole. Lo Spirito Santo ha scelto la persona giusta nel momento giusto.
Bellissima la riflessione che hai scritto. Quando incontriamo Gesù e lo riconosciamo nelle persone che abbiamo accanto, Lui è già lì a guardarci. Ricambiare lo sguardo molto spesso è difficile. Grazie Tanino, buona settimana.
Maria Teresa