Dio è. La fede cristiana
aggiunge: Dio è Padre, Figlio e Spirito Santo, uno in tre persone. Nella
cristianità un silenzio impacciato circonda ampiamente il centro della sua
fede. Si è spinta troppo lontano la Chiesa? Non sarebbe meglio lasciare il
carattere inaccessibile a una realtà tanto grande e impenetrabile? Del resto,
una tale realtà può significare qualcosa per noi? Certo, questo articolo di
fede resta la maniera di esprimere che Dio è il Totalmente Altro, infinitamente
più grande di noi, supera ogni nostro pensiero, ogni nostro essere. Ma se non
avesse avuto nulla da dirci, il suo contenuto non ci sarebbe stato rivelato…
Cosa significa ciò? Cominciamo là dove Dio stesso ha cominciato: si chiama Padre. La paternità umana può dare un’idea di ciò che egli è. Ma là dove non c’è più paternità, là dove la paternità non è più vissuta come fenomeno non solo biologico ma anche umano e spirituale, parlare di Dio Padre, è parlare al vuoto… Là dove la paternità non appare che come casualità biologica senza uso della ragione o come tirannia da rifiutare, c’è una ferita nella struttura profonda dell’essere umano. Per essere pienamente uomo c’è bisogno del padre nel vero senso del termine…: una responsabilità verso l’altro, senza dominare l’altro ma restituirlo a lui stesso nella sua libertà; cioè un amore che non desidera possedere l’altro … ma lo vuole per la sua verità più intima, che è nel suo creatore. Questo modo di essere padre non è possibile se non a condizione di accettare di essere anche figlio; accettare la parola di Gesù: “Uno solo è il Padre vostro, quello del cielo” (Mt 23,9), è la condizione interiore perché gli uomini possano essere padri in senso buono…
Per completare il nostro pensiero: il fatto che nella Bibbia Dio appare fondamentalmente nell’immagine del Padre include il fatto che il mistero della maternità pure deriva dalla sua origine… Non è in astratto che l’uomo è “l’immagine di Dio” (Gen 1,27) – ciò ci porterebbe a un Dio astratto. Lo è nella sua realtà concreta, cioè nella relazione.
Cosa significa ciò? Cominciamo là dove Dio stesso ha cominciato: si chiama Padre. La paternità umana può dare un’idea di ciò che egli è. Ma là dove non c’è più paternità, là dove la paternità non è più vissuta come fenomeno non solo biologico ma anche umano e spirituale, parlare di Dio Padre, è parlare al vuoto… Là dove la paternità non appare che come casualità biologica senza uso della ragione o come tirannia da rifiutare, c’è una ferita nella struttura profonda dell’essere umano. Per essere pienamente uomo c’è bisogno del padre nel vero senso del termine…: una responsabilità verso l’altro, senza dominare l’altro ma restituirlo a lui stesso nella sua libertà; cioè un amore che non desidera possedere l’altro … ma lo vuole per la sua verità più intima, che è nel suo creatore. Questo modo di essere padre non è possibile se non a condizione di accettare di essere anche figlio; accettare la parola di Gesù: “Uno solo è il Padre vostro, quello del cielo” (Mt 23,9), è la condizione interiore perché gli uomini possano essere padri in senso buono…
Per completare il nostro pensiero: il fatto che nella Bibbia Dio appare fondamentalmente nell’immagine del Padre include il fatto che il mistero della maternità pure deriva dalla sua origine… Non è in astratto che l’uomo è “l’immagine di Dio” (Gen 1,27) – ciò ci porterebbe a un Dio astratto. Lo è nella sua realtà concreta, cioè nella relazione.
Cardinale Joseph Ratzinger [Benedetto XVI, papa dal 2005 al 2013]
Der Gott Jesu Christi (Il Dio di Gesù Cristo)
1 commento:
grazie, Tanino!
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