giovedì 21 agosto 2014

Che cos'è l'inferno?







A questa domanda Dostoievskij,
nel suo romanzo I fratelli Karamazov,
risponde attraverso lo staretz Zosima:

“Che cosa è l’inferno?

Io penso che sia la sofferenza

di non poter più amare”!

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Tanino, hai toccato un argomento che non saprei come definire. Ma secondo la risposta dello staretz, l''inferno non è un evento del futuro, anche se in futuro ci sarà l'impossibilità di tornare indietro, ma un fatto che possiamo osservare tra noi, in noi stessi.
Quante volte mi sento ingabbiato e incapace di amare!
Si, questo è l'inferno.
Quanta gente non sa più cosa sia amare.
Sono senza pensieri enon ho nessuna proposta... ma intanto ti ringrazio. Tornerò sul tema.
Certamente altri tuoi lettori avranno da dire la loro.
Bella la foto.
Ciò
Ciao, Ludovico

Anonimo ha detto...

spesso capita anche a me di non riuscire ad amare,e vivere l'inferno,cerco giustificazioni per poter star meeglio, ma niente, solo ricominciare ad AMARE mi fa star dentro quell'oasi di pace, buona

giornata atutti.

Anonimo ha detto...

Caro signor Tanino,
io sono arrivato alla conclusione, soprattutto dopo essermi reso conto che dappertutto, sottolineo dappertutto: in tutti gli uffici, in tutti i servizi, nella politica, nell'agricoltura, negli ospedali, nello sport, nei supermercati... ciò che regola tutto è la "fregatura" dell'altro.
Il prevalere del disprezzo dell'uomo mi fa pensare che il male, nel senso di azione contraria all'uomo, sia il vero protagonista della vita umana.
Cosa serve la religione se i principi morali non sono mai rispettati? Forse sto esageramdo nella generalizzazione di un aspetto della vita. Ma quale vita prepariamo ai figli?
Perdoni la mia lamentela, ma non credo che il bene possa prevalere sul male.
saluti e auguri.
M.M.

Tanino Minuta ha detto...

"Le porte degli inferi non prevarranno contro d i essa" è ancora dice Gesù " Io ho vinto il mondo ". Certo qui è implicita la fede cristiana...
Forse l'unica strada è quella di osservare bene come va la vita e chi ha l'ultima parola.
Per esperienza personale io direi che l'inferno esiste solo per chi si nutre di male. Già questa è la sua condanna.

Anonimo ha detto...

Conosco una situazione che difinirei infernale. Due famiglie si contendono la bambina nata da un matrimonio infelice: lui, viziato rampollo di una famiglia ricca, lei di famiglia onesta ma povera.
la bambina è il campo di battaglia, soprattutto per la famiglia ricca che paga avvocati per distruggere psicologicamente la madre della bambina che non può permettersi di pagare avvocati...
Quale giustizia cercare?
Solo il maligno mi spiega certe azioni.
Piero

Anonimo ha detto...

L'ho provato, l'inferno. In sogno. Una condanna eterna... Qualcosa di inappellabile. Nessuno poteva farci niente, neppure Dio..., che pure sapevo onnipotente, e a questo punto angoscia e disperazione giungevano al culmine. Io penso che invece nella vita reale in qualsiasi situazione ci possiamo trovare rimane pur sempre un po' di speranza. La speranza è l'ultima a morire, si dice. E' quella forza che ti fa andare avanti e ti fa trovare dentro o negli altri risorse inaspettate...

Anonimo ha detto...

Penso che basti guardare gli occhi di una persona per capire se è libera o posseduta dal male.
L'inferno è già questo.
grazie a tutti.
Sara

Anonimo ha detto...

Anch'io ho fatto un sogno. Ero praticamente con le spalle al muro. Due individui cercavano di uccidermi. ricordo che nel sogno, consapevole che erano gli ultimi momenti dell'esistenza, riuscii a guardare negli occhi quegli individui: non reggevano al mio sguardo. Allora ebbi la forza di voler loro bene.
fu come se si sciogliessero delle dighe... Avevo vinto.
Mi svegliai come dopo una battaglia ma quelle immagini non le dimentico.

Anonimo ha detto...

Un tema "tabu" che ha una tremenda attualità. La dichiarazione dello starec Zosima è una profonda verità teologica: l'inferno è il non-amore, il contrario della vita trinitaria di relazione-amore.
Tanino, non so come imposti queste pubblicazioni. Il fatto è che ieri sera, a cena con amici, siamo finiti a parlare dell'aldilà. Ma tanti punti ci restavano oscuri soprattutto nel considerare la realtà che ci circonda e certi fatti di cronaca che fanno pensare ad un capovolgimento delle leggi fondamentali della società.
Ciò che dominava su tutto era la figura del Papa, il grande Francesco, che è tutto amore ma sa parlare in autorità. Dovrebbe prendere lui le redini del mondo...
Comunque, non mi dilungo. Questa frasetta mi fa riflettere e l'ho subito passata agli amici di ieri sera.
auguri per quello che fai.
con stima.
Franco S.

Anonimo ha detto...

La sofferenza di non poter più amare!
Che intuizione magnifica!
Sarebbe come dire la sofferenza di non essere persona, di non saper raggiungere lo scopo per cui si è fatti...
Grazie, Tanino. Ho letto I fratelli Karamazov, ma certe perle solo tu le trovi.
Buona giornata,
Michele

Anonimo ha detto...

Un romanzo da leggere.
Mi ha sempre colpito la profondità psicologica di questo grande maestro.
Peccato che sia morto senza poter realizzare la trilogia prevista.
grazie tanino.
Angela

Anonimo ha detto...

Fa tremare questa affermazione.
Eppure sono convinto che è vera anche se è molto difficile offrirsi indifesi al male che ci opprime.
Il tuo blog mi incoraggia.
Fernando

volevo anche ringraziare chi ha scritto: ciascuno dà il suo contributo.

Anonimo ha detto...

Una grande lezione di Vangelo! Ciao
Pietro

Tanino Minuta ha detto...

Grazie a quanti scrivono: è una ricchezza che diventa bene per tutti. Non aggiungo nulla. Ciao Tanino

Unknown ha detto...

L'Inferno, non è un luogo ma bensì uno STATO di coscienza, ogni male compiuto in terra, nell'aldilà viene percepito a livello puramente metafisico.La mente , cioè, plasma la materia. In parole povere,sento e vedo solo il male che ho fatto in terra:penso coltello, vedo coltello,sono il coltello, sono il dolore che quel coltello ha causato. Mi vengono i brividi solo a pensarci! Inoltre,l'inferno è anche la separazione definitiva dal Sommo Bene, da Dio.Giusy