venerdì 11 settembre 2015

Quanti mondi ho cambiato oggi?




Qualcuno mi ha segnalato una pagina di Facebook: è l’esperienza di Jambo, un clown che gira negli ospedali. Grazie Jambo!


«In genere non racconto pubblicamente quello che mi accade, ma penso che magari qualcuno potrebbe trarre una riflessione da questo episodio. Pertanto procedo.

Facendo il clown in ospedale ho l'opportunità di conoscere tanta gente che, forse, o certamente, non avrei mai incontrato in circostanze diverse. Domenica scorsa non avevo una grande voglia di andarci, ma l'intuito (non saprei come meglio definirlo) a cui a volte lascio scegliere per me, mi ha fatto optare per il fedele naso. Non soddisfatto ho demandato a qualcun altro anche la scelta di ospedale e reparto. Per farla breve, abbiamo conosciuto una giovane ragazza (della quale sperando di non fare guai con la privacy condivido parte di una foto già di dominio pubblico).
Diciamolo pure: non è che fosse proprio uguale a quella qui ritratta. Di certo non i capelli. No no, in oncologia il taglio lungo non va molto. Le sopracciglia forse? A pensarci bene non mi pare ne avesse. Delle guance e del loro colore non parliamone proprio. Praticamente un'altra persona. Se non fosse per il sorriso. Già.

Che il sorriso non cambi quando tutto il resto cambia l'ho notato solo ora. Non v'è dubbio. Identico. Diverse tutte le sue componenti. Uguale il risultato. Oserei dire che il sorriso di chi neanche mangia più, per via della sofferenza che sta attraversando, ha forse ancora qualcosa in più. Non so ben dire.

Eviterei di dilungarmi più del necessario, ma questa ragazza che ora non c'è più mi ha sorriso. Vi pare una cosa da poco? Non so se mi sono spiegato. Ci riprovo, a chi ha letto fino a qui è bene che spieghi meglio. Allora, una ragazza di venticinque o ventisei anni ricoverata in oncologia e prossima, ora lo sappiamo, alla morte mi ha sorriso. Roba forte! Non vi sembra una notizia da prima pagina? Non vi sembra un evento che cambia il mondo? Il mio sì. E in meglio.

Comprendo il pensiero di chi reputi di scarso interesse questa informazione, ma vi dirò che R. (così inizia il suo nome) ha sorriso anche ai miei amici. Altri tre mondi, cambiati. Non posso non inserire nel conteggio la sua mamma che era presente. Siamo a quattro. Uscendo dalla stanza abbiamo incrociato due sue amiche lì per farle visita. So già che ha sorriso anche a loro. Sei. Sei piccoli mondi solo in mezzora. Dimenticavo l'infermiera, sette! La faccenda, converrete, inizia ad essere ben più interessante.

Un sorriso che non è cambiato, nonostante tutto... Un sorriso che ha cambiato il mondo… Un sorriso che non cambia, cambia il mondo. Affascinante.
Da tutto questo nasce prorompente una domanda. Fondamentale. Mi chiedo voi, anzi no, mi piace parlare per me: io, quanti mondi ho cambiato oggi?

Quanti mondi? Oggi? Cavolo! È un interrogativo tosto per me che credo sempre di avere tempo... Basta così. Ma mi sembrava una premessa doverosa per una domanda così importante.

Ciao R.,  Jambo»



Testo e foto di Fabio De Vincentis
Sito: www.mistersorriso.it
Pagina Facebook: Mister Sorriso

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Chissà se Gino Paoli (cfr. "un sorriso gratis", https://www.youtube.com/watch?v=w9s0S10Vods), si riferiva anche lui a qualcosa del genere?! Maurizio M

Anonimo ha detto...

Ringrazio Fabio per la delicata e profondissima esperienza che racconta.
Giorgia

Anonimo ha detto...

Grazie Maurizio!
Ho ascoltato la canzone di Paoli.
C'è poco da fare un artista sa dire quello che lui stesso vive con le note che toccano tutti perché sono corde dell'anima.
Ciao, Franco

Anonimo ha detto...

Dimenticavo ... vedo che Fabio è cresciuto bene!
Maurizio M