Chi sono io?
Mi ha sempre fatto
impressione l’inizio del cap. 9 degli Atti degli Apostoli che parla di Paolo
(allora Saulo): “Saulo, spirando ancora minacce e stragi contro i
discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote e gli chiese lettere per
le sinagoghe di Damasco, al fine di essere autorizzato a condurre in catene a
Gerusalemme tutti quelli che avesse trovato, uomini e donne, appartenenti
a questa Via. E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per
avvicinarsi a Damasco, all'improvviso lo avvolse una luce dal cielo e, cadendo
a terra, udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perséguiti?».
Rispose: «Chi sei, o Signore?». Ed egli: «Io sono Gesù, che tu perséguiti!» (cap.9, 1-6)
La risposta la traggo da quelle parole che ho evidenziato in
neretto.
Prima di essere chiamati così i cristiani erano “quelli della
via”.
Potrei dire che io sono uno di quelli della via. Mi sono incamminato
per quella “via” perché un invisibile “Qualcuno” mi ha fatto capire attraverso fatti
persone, parole, che quella era la mia “via”.
Sono passati anni, decenni. Non mi sono sbagliato.
Dove vado?
Sono in cammino come te, Eugenio, come te, carissima “C”.
Sono per strada, ciò significa che ogni mia certezza è nel passo
del momento.
Le scelte fatte hanno delle conseguenze: una strada e non un’altra.
Nessun rimpianto. Anzi il timore che avrei potuto fare
diversamente.
Caro Eugenio, la vita è una meraviglia che non finisce di
sorprendermi.
Pubblico sulla rivista Città Nuova dei fatti di vita. Uno di
questi l’ho intitolato “40 anni di stupore” ed era ciò che oggi posso dire a
te. Dopo aver preso la “via” al seguito di Gesù, l’unica costante è lo stupore.
La foto è di Raya Novak, la pubblico perché "C" l'ha ricordata nel suo commento
3 commenti:
Tanino grazie!
Non hai risposto a tutte le domande... ma intanto qualcosa di importante l'hai detta.
Forse è questo tuo essere "in via", in cammino, spiega tutto.
E' paradossale la tua spiegazione eppure questa "incertezza" di non avere altro che il passo presente fa intuire che il Gesù che segui è vivo, cammina con te, come te.
Ci penserò... anche se c'poco da pensare.
A presto,
Eugenio
Grazie Tanino e grazie Eugenio!
sentirsi uno che è in cammino: metafora perfetta della vita.
Grazie,
Rita
Tanino, oggi più che mai siamo quelli della "via".
Non l'avevo ancora notata questa definizione e mi sembra che calzi molto pensando che la vita è un cammino,
la fede è un cammino...
Grazie a Eugenio che contribuisce così al blog,
auguri a tutti,
Elisabetta
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