lunedì 15 maggio 2017

Assetato d'infinito

"Io sono assetato di infinito, e quindi ho bisogno di uscire dal mondo per andare verso questo infinito, perché Gesù ci ha messo sulla terra, ci ha messo definitivamente in mezzo agli altri; dovremo rendere conto non dell’essere arrivati a conoscere l’infinito – che non si può conoscere –, ma dobbiamo rendere conto degli altri: mi hai visto nudo, mi hai visto affamato, mi hai visto in carcere, mi hai visto senza casa, mi hai visto vagare per le tue strade senza sapere dove posare il capo stanotte: mi hai visto o non mi hai visto? Perché la tua identità è lì, è unicamente lì, capisci!..."

Da un intervento di Arturo Paoli

1 commento:

Anonimo ha detto...

Caro Tanino,
nello scegliere immagini e parole per il tuo blog attento a chi li guarderà e leggerà e nel rispondere a chi ti scrive (nel valorizzare e tenere in considerazione ogni commento o contributo) mostri come tu "gli altri" li incontri sul tuo cammino e ti accorgi di loro.

A proposito di incontri reali e virtuali ti segnalo un testo scritto a quattro mani da Chiara M. che tu conosci personalmente e da Juri N. che io conosco personalmente: "LA CELLA E IL SILENZIO - Ed. San Paolo" frutto del loro incontrarsi - come noi qui - grazie alla posta elettronica !!

C.