sabato 19 agosto 2017

Le patate nel sacco

Un giorno, un saggio diede al suo discepolo un sacco vuoto e un cesto di patate. “Pensa a tutte le persone che hanno fatto o detto qualcosa contro di te recentemente, specialmente quelle che non riesci a perdonare. Per ciascuna, scrivi il nome su una patata e mettila nel sacco”.
Il discepolo pensò ad alcune persone e rapidamente il suo sacco si riempì di patate.
“Porta con te il sacco, dovunque vai, per una settimana” disse il saggio. “Poi ne parleremo.”
Inizialmente il discepolo non pensò alla cosa. Portare il sacco non era particolarmente gravoso. Ma dopo un po’, divenne sempre più un gravoso fardello. Sembrava che fosse sempre più faticoso portarlo, anche se il suo peso rimaneva invariato.
Dopo qualche giorno, il sacco cominciò a puzzare. Le patate marce emettevano un odore acre. Non era solo faticoso portarlo, era diventato anche sgradevole.
Finalmente, la settimana terminò. Il saggio domandò al discepolo. “Nessuna riflessione sulla cosa?”
“Sì, maestro” rispose il discepolo. “Quando siamo incapaci di perdonare gli altri, portiamo sempre con noi emozioni negative, proprio come queste patate. Questa negatività diventa un fardello per noi e, dopo un po’, peggiora.”
“Sì, questo è esattamente quello che accade quando si coltiva il rancore. Allora, come possiamo alleviare questo fardello?”
“Dobbiamo sforzarci di perdonare.”
“Perdonare qualcuno equivale a togliere una patata dal sacco. Quante persone per cui provavi rancore sei capace di perdonare?”
“Ci ho pensato molto, Maestro” disse il discepolo. “Mi è costato molta fatica, ma ho deciso di perdonarli tutti.”


Storia riportata da Derek Lin in Il Tao del perdono

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Storia molto eloquente!
Anche io ci ho pensato... non è facile togliere "dal sacco" tutto il rancore che rimane per i torti subiti.
Eppure oltre al perdono non c'è altra via per alleggerirsi.
Avevo un collega che me ne ha combinate tante. Ora lui è morto da tempo eppure il suo ricordo ancora mi pesa.
Forse oggi ha bisogno del mio perdono più di prima.
Grazie, Tanino, per questa bella storia.
Buona giornata,
Ludovico

Tanino ha detto...

Grazie Ludovico!
Sì, anche per me è così.
Perdonare non è facile. Ed è più difficile cancellare il rancore che è una specie di ricerca di giustizia.
Ma la vita ci chiede proprio questo deciso salto per farci gustare la nostra dignitosa libertà.
Buona giornata,
Tanino

Anonimo ha detto...

bel racconto: lo userò a scuola.
Educare al perdono non è affare semplice.
Per gli insegnanti e gli educatori questi tempi sono duri.
Con stima,
Gemma