domenica 24 ottobre 2010

... e lungamente ci dice addio


Luisa, una sostenitrice del blog, mi scrive dell’autunno.
È poesia. Con il suo permesso dono anche ad altri i suoi pensieri.
Ho scelto anche una poesia di Cardarelli che si imparava a memoria alle elementari. 


Luisa:

Autunno, la mia stagione (la metamorfosi dei colori naturali, la pace dopo il chiasso dell'estate, l'odore di terra bagnata, l'attenuarsi sfumato dei paesaggi nella nebbiolina dell'alba o del tramonto, il ricordo dell'odore dei libri nuovi di scuola che sfogliavo velocemente vicino al mio naso, il tepore delle prime coperte di lana sul letto, un gran senso di pace donato dalla natura che si quieta e, dopo l'uva e le olive, prende il suo meritato riposo...), ma ormai anche la "nostra" reale umana stagione di vita, vero?

E come tale invita a un apparente letargo che tale non è: imitando i semi, ormai già posti nei solchi arati delle campagne, è tempo che ci si prenda uno spazio per riconoscere in noi i semi che ci sono stati affidati dal Signore e dalla famiglia e meditare sull'uso che ne abbiamo fatto. E' tempo di ringraziare per il piccolo o grande raccolto della nostra umana "estate" ormai trascorsa; della forza ancora concessa per donare quello che possiamo e sappiamo; per guardare con serenità a ciò che attende là, dietro l'angolo, l'eterna sorpresa gioiosa o dolorosa della grande avventura di questa vita terrena!

Ma ciò che non ci deve sfuggire in questo naturale e umano Autunno, è la promessa bellissima che racchiude: sotto la terra, nel nostro cuore, nel mistero che tutto questo innegabilmente è, i semi non sono inattivi, si preparano a germogliare al primo tocco del caldo "Sole", e fendendo le zolle indurite dal freddo invernale che li ha fatti immaginare come morti lì sotto, vengono alla luce, sorpresa sublime piena di grazia e di colori e di promesse future di frutti abbondanti: una vera resurrezione!

E allora sia benedetto il nostro Autunno. Sono molto contenta che sia la mia stagione preferita. 


 Vincenzo Cardarelli:

Autunno. Già lo sentimmo venire
nel vento d’agosto,
nelle pioggie di settembre
torrenziali e piangenti,
e un brivido percorse la terra
che ora, nuda e triste,
accoglie un sole smarrito.
Ora passa e declina,
in quest’autunno che incede
con lentezza indicibile,
il miglior tempo della nostra vita
e lungamente ci dice addio.


Foto mia

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Tanino, ero nel tuo blog quando hai inserito la pagina dell'autunno.
grazie. Ma avrei una domanda che mi tormenta: se la vita è così difficile, perché occuparcene? Non sarebbe più sensato infischiarsene?
Ho trentanni,non sono vecchio, ma non mi sento più giovane. Ho paura della vita, ho paura di sbagliare, ho paura di fare scelte radicali. Il tuo blog mi conforta, mi dà pace. Ti ringrazio. se permetti ti scrivo direttamente. J.K.

Tanino Minuta ha detto...

e ti leggo alla velocità ...del blog!
grazie J.K.!
veramente non so come cominciare. La vita è unica per ciascuno e non ci sono istruzioni per vivere. L'unica luce ci viene dall'osservare la stessa vita, gli accadimenti, il gioco del tempo, la legge che c'è nelle cose, gli effetti di ogni azione. Il marchio che ogni parola lascia. Sono ottimista perchè leggo la vita e sono stupito della sua logica bellezza e armonia. E quest'armonia posso leggerla perchè corrisponde al mio DNA, come al tuo.
Attendo che mi scrivi, ma una parola che ora sento di dirti è: "Non temere, la vita non ti vuole morto, ti vuole vivo!".
Auguri, Tanino

gilda ha detto...

Molto interessante. Mi piace sempre leggere questi articoli. Grazie

Anna (da Nicodemo) ha detto...

Qualcuno ha detto: "cerchiamo di farci trovare vivi dalla morte" ... a me è sembrato sempre un po' macabra come frase, ma è indubbiamente vera.

Ci sono momenti nella vita (a 20 o 30 o 50 anni ... sempre) che pare di essere già morti ed è come se il sole si spegnesse di colpo o fosse di plastica.

Scivola tutto tra le mani in un "non senso" che sgomenta ... poi (per Grazia perché Dio è vita e pure umana visto che si è incarnato) si guarda un piccolissimo fiore, così piccolo che sfugge allo sguardo ... poi ... può capitare che una farfallina bianca e monella ci insegua per giorni ... poi succede il miracolo e tutto riprende a vivere.

Confesso che non amo l'autunno, non lo amo proprio, ma amo l'inverno nel momento in cui è più rigido e più "morto" perchè ogni gennaio scopro che gli alberi se ne infischiano del gelo e del freddo e ... germogliano.

Anonimo J.K. ... (e non te ne avere a male Tanino se rispondo anch'io) forse stai solo "germogliando" ... Una pianta quando germoglia non sa cosa sta facendo, ma si sente pervasa dalla vita e non capisce perchè questa vita si affacci in un momento in cui - pare - di vita proprio non ce n'è.

Sai, in qualche modo tu stai vivendo esattamente la parola che identifica questo blog:
IN ... VISIBILE ... che significa VISIBILE DENTRO ... solo che tutti noi cerchiamo fuori (di noi) e invece è tutto dentro di noi ... Non per nulla la Scrittura parla di una Parola di Dio scritta sul cuore.

Ti dirò che io sono una specialista di queste tue sensazioni e alla fine ho deciso che:
quando sono stanca di quello che la vita mi presenta, guardo in Cielo e trovo il sole; ma quando mi pare che anche il Cielo taccia, allora guardo in terra e ci trovo lo stesso sole dentro un "niente" della natura ... ci trovo Dio che è qui.

Non è poesia, credimi, è esperienza viva e che funziona sempre e non è la vita che plasma te, ma sei tu che plasma la vita.

La paura di sbagliare è di tutti, la paura di scelte radicali terrorizza tutti, ma poi ... i germogli (alla faccia delle nostre paure) escono sempre allo scoperto.

Vorrà dire che verrai annaffiato e concimato da Tanino e dalle sue parole ...

(Tanino non picchiarmi)

Anonimo ha detto...

AUTUNNO



Nella regia, un battito che non si apre completamente
Sei l'autunno per quella carezza dei ricordi
nell'appoggiarsi con l'Italia che vuol scindere non sapendo più di bagni di mare
che si vuole superare i monti di quella città che sappiamo tutto di notizie.
La vera storia dell'autunno -


....
prepararsi
poca speranza per dei ricordi, macerano;
e una dolce concitata sorpresa promessa
cosa c'è d'autunnare - spartito d'opera.




Annibale