Sto osservando una pianta di orchidea.
Dalle foglie è spuntato giorni fa un nuovo getto. Era difficile stabilire se si trattava di una nuova radice o di fiore. Oggi, dalla direzione verso l’alto so che ci sarà un nuovo fiore.
Proprio in questi giorni in cui la “presenza” di Marco Bettiol è forte, e adesso, mentre scrivo, Maurizio mi comunica la morte del padre, l’orchidea mi sta spiegando che nell’umanità ci sono persone che fanno da radice, altri risplendono come fiori.
E mi fa capire che nella vita si alternano momenti-radice a momenti-fiore.
Per qualcuno la radice non è solo un momento. Penso a Chiara M., a Rosaria… persone che, per come vivono il loro stato, sostengono e fanno vivere la pianta dell’umanità. Anche me. Senza radice la pianta non avrebbe fiore. Ogni mia gioia ha una radice, visibile o invisibile.
Ieri mi scriveva un chirurgo che sta in Camerun, chiedendomi di dire di più della mia vita. Questa pagina è una prima risposta a Rolland e su richiesta anche di altri apro la rubrica “Diario”.
Foto mia
3 commenti:
Un'amica di facebook mi ha inviato questo
LO SGUARDO DELL'UOMO (1° maggio, compleanno del mio papà)pubblicata da Anna Laura Folena il giorno venerdì 30 aprile 2010 alle ore 23.00
testo di Anna Laura Folena
Conoscevo un uomo che trascorreva ore ed ore in riva al mare. Fermo sulle gambe dritte, le braccia incrociate sul petto, i capelli scompigliati dal vento, lo sguardo verso l’orizzonte, oltre le onde.
La risacca scavava sotto i suoi piedi. Dopo un po’ l’uomo si trovava con le caviglie affondate nella sabbia bagnata. Si spostava di qualche centimetro senza smettere di guardare il mare. Ci scorgeva l’Infinito, diceva. Anzi, non diceva nulla, ma l’Infinito si dipingeva sul suo volto. Quando s’ammalò era tutto abbronzato, a furia di stare sul bagnasciuga. Poco dopo, la sua anima raggiunse quel ciò che aveva saputo vedere al di là dell’orizzonte.
Forse aveva distinto qualcosa di inspiegabile fra le onde di quel mare, sempre vivo, sempre in movimento, ma sempre lì, sempre uguale, ma sempre diverso, forte e potente. Il mare come metafora del tempo, che scorre davanti a noi mentre cerchiamo di cogliere ogni sua “onda”.
Ora capisco. Quell’uomo amava. Di quell’amore che può renderci così profondi da riuscire a scrutare l’infinito al di là delle onde che increspano la nostra esistenza, e respirare l’eternità con la speranza di non essere soli. Come l’uomo in riva al mare, che ora cerco di vedere oltre l’orizzonte. Mentre la risacca scava sotto i miei piedi senza che io me ne accorga. Troppo assorta, anch’io ferma sulle gambe dritte, a braccia incrociate, con il vento fra i capelli.
Quell’uomo era mio padre.
Maurizio
Non so perchè,, ma a me le orchidee muoiono sempre.
Di certo non è un bel segno e mi fanno anche un po' impressione quelle radici scoperte.
Forse mi impressionano perchè non sono ancorate a nulla e si attaccano dove capita.
Il loro fiore è molto bello, ma non ha profumo.
Preferisco le piante - anche più umili come una margherita - che affonda le sue radici nella terra ed i suoi fiori, anche se privi di profumo, si possono inventare nuovi colori ed inaspettati sotto il caldo tocco del sole.
A me questo è capitato: una pianta di margherite acquistata bianca e gialla e poi - a distanza di 15 giorni - i colori sono diventati 7 con qualche vago richiamo ai colori iniziali.
E' il vaso che ho acquistato da mettere sulla tomba del mio papà e della mia mamma.
Ciao, che piacere leggerti!
E ti assicuro, non merito neanche la menzione nel blog…
Chiedo sempre di avere la forza di portare avanti ciò che mi sta accadendo, nell’involucro (il corpo) che mi è stato dato dal tuo regista ed ovviamente dal mio Dio in trono. Lo spirito è più importante, ne sono consapevole e so ovviamente, mi sforzo di curare ed istradare bene almeno quello…ma sapessi come e quanto sfugge!!!
Ps la foto dell’orchidea cade a pennello, perché da te sta venendo fuori il ramo che darà fiori stupendi, io ho appena tagliato (su consiglio di 1 amica) quel ramo e mi sono accorta che stava facendo altre gemme……mah, cercherò di scusarmi con le 2 piantine e vedrò di farle germogliare di nuovo….bacioni.
Rosaria
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