giovedì 11 novembre 2010

Tonička, una piccola donna tra i Monti Giganti

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Tonička era una piccola donna dei monti Sudeti. Sotto il regime comunista si adoperò perché i giovani non cadessero nella trappola della promessa del paradiso in terra.
Il suo impegno anche tra gli operai, non lasciò indifferenti gli osservatori del partito, e venne condannata a sei anni di carcere.
Sfruttò la prigione per pregare, per ripassare le materie apprese a scuola e soprattutto per consolare le detenute politiche e poi le prostitute e le ladre con cui condivise la prigione. Cercò di amare anche i poliziotti costretti a terrorizzare i detenuti.
Dopo tre anni fu rimessa in libertà perché malata di tubercolosi. Lei continuò a dire che la prigione era stata una scuola: ora sapeva ciò che è importante e ciò che non è importante. E fu questo che cercò di comunicare e insegnare, soprattutto alle famiglie e ai giovani.
Dopo la sua morte, due anni fa, la sua casa è rimasta aperta ai giovani e alle famiglie che vengono a trovare i loro parenti degenti, nell’ospedale dove Tonička aveva lavorato come infermiera.
Un piccola-grande donna che ha lasciato una scia di luce e di coraggio, anche nei suoi sette libri carichi di saggezza e di giusta visione della realtà. Una donna che “vedeva”. 

“Beati i puri di cuore perché vedranno Dio” (Mt 5,8).  

Foto mia

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Forte questa storia! Sarebbe bene saperne di più. Pensi di raccontarlo in qualche modo su qualche rivista o nel blog?
Capisco che l'essere sintetici è necessario al blog, ma una storia così intensa...
Vorrei chiederti dove trovare le tue pubblicazioni.
Auguri per quello che fai e riesci a trasmettere. Rosanna

Tanino Minuta ha detto...

Eccomi, Rosanna!
Sì, hai ragione. la grande storia di Tonicka è scritta per titoli. Ci sarà un articolo su Città Nuova. Da parte mia penso che la vicenda di questa piccola-grande donna merita di essere conosciuta.
Mi ci sono imbattuto "per caso". Ero andato a Praga per un'intervista ad una personalità e vengo a conoscenza di questa donna. Mi è sembrato evidente che ero andato lì per conoscere Tonicka. Auguri e grazie per aver scritto.
Tanino

Tanino Minuta ha detto...

Scusa Rosanna, non avevo risposto alla tua richiesta. Se cerchi su Google il mio nome tra virgolette, vedrai le pubblicazioni. Va bene sia il diminuitivo "Tanino Minuta" che "Gaetano Minuta". Nel secondo caso però non vedi gli articoli pubblicati sulla rivista Città Nuova, ma soltanto le mie pubblicazioni anche più vecchie come traduzioni varie. Quello del caffè non sono io.
Per i libri puoi rivolgerti direttamente all'editrice.
auguri e grazie.
Tanino

Anonimo ha detto...

Storie come questa sono da portare alla Tv. Non sono un patito di televisione, ma qualche volta la sera spero di trovare qualcosa... Recentemente c'è stato un serial che, per la serietà della regista Torrini speravo mi avesse dato qualcosa. Eppure si è confermatal'idea che nessun regista riesca ad essere indenne dalle richieste del mercato. E oggi il mercato chide nudo, chiede morbosità. E tutto in nome di arte, libertà, superamento di tabù. Mi dispiace per la Torrini, evidentemente deve guadagnarsi la sua pagnotta...
Ma la mia delusione non è perchè abbia avuto delle attese, ma perchè c'è sempre in me la speranza che qualcuno riesca a sollevare la testa dalla melma che ci ammorba. Comunque auguri e sappi che, anche se non mi faccio vivo, sono un sostenitore accanito del tuo blog e un grande propagandista di quello che scrivi. Grazie, Federico

Tanino Minuta ha detto...

Grazie, Federico! Dalla Slovacchia non ho potuto seguire il serial della Torrini. La conosco personalemnte e so quanti valori lei voglia difendere e sostenere. Penso anche che debba farsi strada in un mondo difficile. Lei ha un sito internet, penso che tu possa scriverle direttamente e lei te ne sarebbe grata. E' una che sa ascoltare e non è chiusa in una torre d'avorio.
Riguardo a quanto mi dici sulla storia di Tonicka, veramente è una storia avvincente. Considera che lei ha scritto sette libri di una bellezza e saggia semplicità commoventi. Purtroppo esistono soltanto in lingua ceca. Ma chissà...
Poi ti ringrazio per quanto mi sostieni. Il blog, l'ho sempre detto, è frutto di un'intensa rete di rapporti. Grazie, Federico, Tanino