Epifania di molti anni fa. Moriva mio padre Umberto.
La notte precedente ero al suo capezzale.
L’ospedale mi aveva concesso di vegliare.
A un certo punto della notte un’infermiera viene a chiedermi
se avessi bisogno di un caffè, di un bicchiere d’acqua.
Ho ringraziato, non avevo bisogno di nulla.
Mio padre mi fa segno di avvicinarmi a lui
e con il filo di voce che gli rimaneva mi dice che non avevo ringraziato bene la signora che si era preoccupata di me,
avrei dovuto ringraziarla meglio.
Sono subito andato dall’infermiera
per ringraziarla “meglio”.
per ringraziarla
Ma lungo il corridoio del reparto malati terminali
ero esterrefatto da quello che era avvenuto.
Nelle condizioni in cui si trovava mio padre,
con le sofferenze che accompagnavano quell’ultimo
stadio del suo calvario,
avrebbe potuto essere racchiuso
nel suo dolore
e non stare a vedere
se il ringraziamento era stato
stadio del suo calvario,
avrebbe potuto essere racchiuso
nel suo dolore
e non stare a vedere
se il ringraziamento era stato
sufficiente o meno.
Non finiva di essere padre,
di insegnarmi l’essenza della vita:
di insegnarmi l’essenza della vita:
l’amore verso tutti e sempre, anche in casi estremi.
L’ho raccontato in „Nessuna notte è infinita” Città Nuova, Roma , 2004
Foto mia
3 commenti:
Grazie! Avevo letto nella biografia di Sergio questa tua notte vicino a tuo padre.
Mi sono ricordato di quel periodo. Facevo di tutto per farti sentire che non eri solo. Avevo sempre l'impressione, in quel periodo, che tu vivessi fuori dal mondo, in una domensione più vera. Non eri ai margini della vita, ma più vicino alla Vita.
Ti ringrazio oggi, come ti ho ringraziato allora.
Il tempo aiuta a vedere dove sta la verità.
P.T.
L'essenza della vita stà proprio qui: amare sempre e tutti! grazie per avercelo sottolineato con questa tua esperienza così profonda!
Resto insieme stupita ed incantata dalla capacità di tuo padre di essere 'fuori' di se stesso, della sua sofferenza, e così proiettato nell'altro. E' un atteggiamento che non si improvvisa, credo ci sia dietro una vita intera spesa per gli altri.Grazie per questo insegnamento che da ora custodisco nel mio cuore!
Caro Tanino,
mi ha fatto piacere incontrarti in libreria e poter condividere con te il mio scritto. Questo post in cui racconti di tuo padre è commovente perchè mi insegna che "LA CARITA' NON HA ORE" e che l'eternità sarà fatta di tutti quegli istanti di carità in cui avremo detto SI! Tuo papà è stato proprio un vero PAPA'...
un saluto affettuoso
andrea (LDC)
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