Mi scrive S.A. a commento del precedente post:
"Ti racconto una storia che mi ha fatto riflettere: abito in
un piccolo paesino di collina. Due mie amiche si sono trovate ad avere dei
figli tossicodipendenti. La differenza fra le due è che una, disperata, si è
messa a chiedere aiuto agli altri. L’altra, una persona che si sente superiore
a tutti, ha sempre negato che il figlio avesse dei problemi. Ora la realtà è
questa: il figlio della prima è ancora vivo perché la comunità si è impegnata
in tutti i modi ad aiutarlo. Per l’altro non è stato possibile fare
niente. È morto da due anni.
La mia considerazione è che da soli non andiamo lontani.
Grazie, Tanino, di quello che scrivi. Sì il prossimo ci
limita ma è la nostra salvezza.
S.A."
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